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Dan Gibbs: Odore, disgusto e Alzheimer

Olfactory pathwaysPercorsi dell'olfatto (Fonte: CH Hawkes e RL Doty, Smell and Taste Disorders, 2018, Cambridge University Press, pg. 20, aggiunti colori).

Come ho scritto in Tattoo, il primo sintomo del morbo di Alzheimer (MA) l'ho avuto oltre quindici anni fa, quando ho notato per la prima volta un calo della mia capacità di annusare e poi ho iniziato ad avere episodi di odori illusori chiamati fantosmie. I cambiamenti neuropatologici del MA appaiono per primi nel locus coeruleus del tronco cerebrale e poi nelle parti olfattive del cervello che includono il bulbo olfattivo, il nucleo olfattivo anteriore e la corteccia entorinale.


Ho perso totalmente la capacità di annusare negli anni successivi. Quasi tutte le persone con MA hanno almeno una certa perdita di olfatto, ma la maggior parte non ne è a conoscenza se non fa un esame, probabilmente perché arriva molto gradualmente. Mi viene spesso chiesto com'è non essere in grado di annusare. Naturalmente ci sono aspetti negativi. Il cibo ha praticamente un sapore tutto uguale, non male, ma non molto interessante. Mi manca davvero l'odore della pancetta nella padella. Non sarei in grado di annusare una perdita di gas, quindi ci sono problemi di sicurezza.


Ma ci sono alcuni vantaggi. Non spreco soldi con vino costoso. Non riesco a sentire l'odore di una puzzola. E non sono disgustato dal pulire la cacca di cane o dal cambiare un pannolino. Quando il mio senso dell'odore era completamente sparito, ho iniziato a essere consapevole di qualcos'altro. Non mi disgusto più. All'inizio, pensavo fosse solo perché non potevo più annusare cose disgustose, ma sembra essere più complicato di così.

Chi è Daniel Gibbs:

"Sono un neurologo in pensione con la malattia di Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".


Trovo di essere diventato una persona più tollerante. Impegno un senzatetto in una conversazione, qualcosa che mi vergogno di ammettere che non avrei fatto in passato. Non credo necessariamente di essere più empatico. Le persone con MA di solito hanno problemi con l'empatia. Penso che sia solo che la barriera protettiva del disgusto non funziona più, e forse questo si traduce in qualcosa che assomiglia all'empatia.


L'insula è la parte del nostro cervello che registra il disgusto. Si trova in profondità nel cervello, nella parte inferiore del solco laterale. Si accende su una risonanza magnetica funzionale quando un soggetto di ricerca annusa un cattivo odore. Si illumina anche quando un soggetto osserva l'espressione facciale di qualcun altro che ha un odore disgustoso. Sebbene le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari alla fine appaiano nell'insula, di solito non è influenzata fino alla fase avanzata della malattia.


Non preoccuparti, non ci sarà un quiz. Mostro lo schema in alto solo per illustrare quanto sono complessi i percorsi che collegano i recettori sensoriali olfattivi nel naso (giallo) all'insula (rosso).


Nella MRI che mi è stata eseguita quattro anni fa, la mia insula sembrava ancora abbastanza buona. Non vi era atrofia, a differenza del lobo temporale adiacente. La mia incapacità di registrare disgusto probabilmente è altrove in questo labirinto di percorsi neuronali, ma per me va bene. In realtà sono abbastanza felice di avere una vita senza disgusto.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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