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Ecco l'ennesimo farmaco che ferma l'Alzheimer ... nei topi

cco l'ennesimo farmaco che ferma l'Alzheimer ... nei topiNei neuroni che contengono il farmaco (sopra, in rosso) non ci sono grovigli di tau (in verde).In circostanze normali, la proteina tau contribuisce al funzionamento normale e sano dei neuroni del cervello.In alcune persone, però, si raccoglie in...

TDP-43 può essere il nome della rivoluzione per la cura della demenza

TDP-43 può essere il nome della rivoluzione nella cura delle demenzeXinglong Wang, PhDE' stato solo quando Xinglong Wang PhD ha ricevuto una telefonata dal padre disperato di un figlio di mezza età con la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che ha capito la straordinaria importanza del suo lavoro."Puoi aiutare a...

Nell'Alzheimer è l'eccesso di proteine tau a danneggiare il GPS del cervello

Nell'Alzheimer è l'eccesso di proteine tau a danneggiare il GPS del cervelloQuesta è una cellula di griglia della corteccia entorinale (CE) del cervello di topo, che sta 'sparando' ripetutamente e uniformemente in un modello a griglia. Quando un topo si muove nel suo ambiente, si attivano le cellule di griglia, e ognuna...

Possono essere gli astrociti, quando alterati, a portare alle neurodegenerazioni?

Possono essere gli astrociti, quando alterati, a portare alle neurodegenerazioni?Oltre ai neuroni, il cervello ospita vari tipi di cellule con funzioni specifiche, alcuni dei quali sono visibili in questa immagine (campione di tessuto di un topo con caratteristiche di Alzheimer). Gli astrociti (in bianco) supportano le funzioni dei...

Il delirium potrebbe accelerare il declino mentale legato alla demenza

Quando sono ricoverate in ospedale, le persone possono diventare acutamente confuse e disorientate. Questa condizione, chiamata delirium, colpisce un quarto dei pazienti anziani e una nuova ricerca eseguita alla University College London e all'Università...

Studio identifica i segnali molecolari che mantengono i neuroni adulti

Studio identifica i segnali molecolari che mantengono i neuroni adultiNeuroni dell'ippocampo con marcatura fluorescente che mostra le spine dendritiche (Fonte: Dalhousie University)Esseri umani e altri vertebrati dipendono da una porzione del cervello chiamata ippocampo per apprendimento, memoria e senso di posizione. Le...

Le persone vogliono sapere se hanno l'Alzheimer davanti a loro?

L'interesse per il test predittivo dell'Alzheimer (AD) e per la pianificazione anticipata della cura è alto tra il pubblico in generale, secondo i risultati di uno studio trasversale basato su indagini nell'ambito dell'Health and Retirement Study (HRS)...

Studio trova che un aumento della pressione in vecchiaia può proteggere dalla demenza

Nuovi risultati di uno studio pubblicato ieri on-line sulla rivista scientifica dell'Alzheimer's Association suggeriscono che l'alta pressione in vecchiaia è associata a un rischio più basso di demenza dopo i 90 anni, soprattutto se l'ipertensione insorge...

Gli effetti a lungo termine dei mini ictus possono contribuire alla demenza

  Le evidenze confermano in modo schiacciante un legame tra il declino cognitivo e le malattie cerebrovascolari come l'aterosclerosi, l'arteriolosclerosi e l'angiopatia amiloide cerebrale.Gli individui con malattie cerebrovascolari hanno...

Il ritmo che rende permanente la memoria

Il ritmo che rende permanente la memoriaL'inibizione a livello delle sinapsi è la chiave per rendere permanenti i ricordi. Sharp wave ripples=Increspature acute dell'onda, Inhibitory signal=segnale inibitorio, Excitatory signal=segnale eccitatorio (Immagine: IST Austria)Ogni volta che impariamo...

I nostri sensi non riescono ad apprendere nelle condizioni di stress

Lo stress fa parte della nostra vita quotidiana; mentre alcuni ci prosperano, altri ne sono danneggiati. Ma sui nostri sensi qual è l'effetto dello stress?Con l'allenamento possiamo affinare i nostri sensi in modo da migliorare la prestazione...

Non solo ippocampo: la memoria si può formare anche nella corteccia entorinale

Non solo ippocampo: la memoria si può formare anche nella corteccia entorinaleI ratti girano in un'arena (A) prima di affrontare il labirinto, dove li attende una ricompensa (B). Mentre dorme, il ratto consolida il ricordo di dove si trovava la ricompensa (C). Una cellula di posizione emette un potenziale di azione ogni volta il...

Demenza rurale: è il caso di parlarne

Una ricerca effettuata alla Plymouth University sull'esperienza della demenza degli agricoltori e delle relative famiglie, e il suo impatto sulla loro attività e vita familiare, ha individuato quattro aree di preoccupazione che devono essere affrontate se...

Trovati due nuovi obiettivi potenziali per una cura dell'Alzheimer

1: «Ubiquitin-Specific Peptidase 9» (USP9)"Il rischio di sviluppare l'Alzheimer in età avanzata è molto più alto nelle donne che negli uomini, anche dopo l'aggiustamento per l'aspettativa di vita media più lunga delle donne", spiega Enrico Glaab, del...

Gli antidepressivi in Alzheimer aumentano il rischio di fratture dell'anca

L'uso di antidepressivi raddoppia quasi il rischio di frattura dell'anca nelle persone con Alzheimer che vivono a casa propria, secondo un nuovo studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale. L'aumento del rischio è massimo all'inizio dell'uso...

Nuove scoperte sulle cellule di supporto ai neuroni: implicazioni per l'Alzheimer

Nuove scoperte sulle cellule di supporto ai neuroni: implicazioni per l'Alzheimer Le cellule microglia (verde) circondano i ciuffi di amiloide (rosso) nel cervello di un malato di Alzheimer. (Fonte: Lab David Gates / Wyss-Coray)Ricerca 1: Le 'domestiche' del cervello si rinnovano più velocemente di quanto si pensava Le...

I sedentari hanno la stessa probabilità di demenza dei portatori di rischio genetico

Gli anziani sedentari senza fattori di rischio genetico per la demenza possono avere le stesse probabilità di sviluppare la malattia di quelli che ne sono geneticamente predisposti, secondo un importante studio che ha seguito più di 1.600 canadesi...

E' l'accumulo di proteine ad innescare l'infiammazione associata all'Alzheimer

  Gli autori di uno studio pubblicato online su The FASEB Journal hanno dimostrato che è l'aumento degli aggregati di proteine ​​danneggiate all'interno dei neuroni (evento normale nel cervello che invecchia) a scatenare le risposte...

Studio: razione alta di colesterolo e 1 uovo al giorno non aumentano il rischio di disturbi della memoria

Un nuovo studio dell'Università della Finlandia Orientale dimostra che un apporto relativamente elevato di colesterolo nella dieta, o un uovo al giorno, NON influenzano il rischio di demenza o di Alzheimer.Inoltre, non è stata trovata alcuna...

I bilingue usano il cervello in modo più efficiente, risparmiando risorse in vecchiaia

I risultati di una nuova ricerca dimostrano che le persone bilingui sono brave a risparmiare l'energia del cervello. Per eseguire un compito, il cervello recluta reti diverse (i percorsi dove fluiscono diversi tipi di informazioni) a seconda del compito...

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Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

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Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

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Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

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