Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato il gene 'istigatore' associato all'Alzheimer

neurofibrillary tangle lifespanIl ciclo di vita dei grovigli neurofibrillari, dal pregroviglio (pretangle), al groviglio maturo, a quello fantasma (ghost). Fonte: Murray et al.

In un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, ricercatori e collaboratori della Mayo Clinic riferiscono che il gene di codifica proteica SERPINA5 può peggiorare i grovigli di proteine ​​tau, che sono caratteristici del morbo di Alzheimer (MA), e aggrava la malattia. Combinando competenze cliniche, campioni di tessuto cerebrale, competenze di patologia e intelligenza artificiale, il team ha chiarito e validato la rilevanza del gene per il MA.


I ricercatori hanno usato campioni di tessuto di 385 cervelli donati alla Banca del Cervello della Mayo Clinic, che ospita oltre 9.000 campioni di tessuto cerebrale per lo studio dei disturbi neurodegenerativi. I campioni provenivano da persone che avevano avuto la diagnosi di MA e mancavano di malattie coesistenti nel cervello. Ciò ha puntato un riflettore solo sul MA, permettendo al team di concentrarsi sugli obiettivi rilevanti per la malattia.


Questi campioni sono stati usati per classificare lo schema dei grovigli di proteine ​​associati al MA. Poi il team ha usato la patologia digitale e il sequenziamento dell'RNA per identificare l'espressione genica nei campioni, che misura efficacemente le modifiche genetiche responsabili delle istruzioni alle proteine.


"Siamo riusciti ad esaminare un intero spettro della malattia e a trovare cambiamenti genetiche che potrebbero davvero influenzare l'ippocampo, il centro di memoria del cervello", afferma Melissa Murray PhD, neuropatologa traslazionale della Mayo e autrice senior della ricerca. "Ciò significa che potremmo avere dei bersagli che indicano perché alcune persone conservano relativamente i sintomi di perdita di memoria, mentre altre hanno una loro esacerbazione".


Usando un algoritmo di apprendimento automatico, gli autori hanno ristretto i geni di interesse da circa 50.000 a 5. Il candidato in cima, SERPINA5, ha dimostrato una forte associazione con la progressione dei grovigli tau nell'ippocampo e nella corteccia dei campioni. I ricercatori hanno in programma di indagare su come il SERPINA5 interagisce con la proteina tau, per sviluppare un inibitore.


"Gran parte del focus della terapeutica è sulle proteine ​​anormali, amiloide e tau, usate per definire biologicamente il MA", afferma la dott.ssa Murray. "Ma speriamo di fare un passo indietro per esaminare un nuovo partner interattivo che potrebbe realmente accelerare la tau o spingere l'accumulo di tau oltre il punto critico".


Sulla base di una crescente comprensione di come il MA può influenzare le persone a diverse età, o delle differenze osservate tra donne e uomini, il team di studio non ha limitato la sua indagine aggiustando per età e sesso.


Il team ha ricevuto di recente una sovvenzione dallo Stato della Florida per garantire che i risultati siano ampiamente applicabili in una coorte di MA con diverse etnie e razze, poiché la necessità di maggiori ricerche per chiarire la pertinenza dei cambiamenti di espressione genica sulla vulnerabilità dell'ippocampo possono essere critici per impedire la perdita di memoria nel MA.


Ma la dott.ssa Murray dice che, iniziando con il cervello umano e finendo con esso, i ricercatori sperano che i loro risultati forniscano un livello più profondo di comprensione che aiuti a far avanzare più velocemente le scoperte verso sperimentazioni cliniche:

"Mentre abbiamo una prova diretta del SERPINA5 nel contesto del MA, anche il SERPINA3 in questa stessa famiglia di geni è stato esaminato per il MA e il SERPINA1 per la SLA. Quindi penso che si tratti di consapevolezza collettiva e di prestare attenzione a questo gruppo di proteine".

 

 

 


Fonte: Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Angela Crist, Kelly Hinkle, Xue Wang, Christina Moloney, Billie Matchett, Sydney Labuzan, Isabelle Frankenhauser, Nkem Azu, Amanda Liesinger, Elizabeth Lesser, Daniel Serie, Zachary Quicksall, Tulsi Patel, Troy Carnwath, Michael DeTure, Xiaojia Tang, Ronald Petersen, Ranjan Duara, Neill Graff-Radford, Mariet Allen, Minerva Carrasquillo, Hu Li, Owen Ross, Nilüfer Ertekin-Taner, Dennis Dickson, Yan Asmann, Rickey Carter, Melissa Murray. Transcriptomic analysis to identify genes associated with selective hippocampal vulnerability in Alzheimer’s disease. Nature Communications. 19 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.