Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer potrebbe essere rilevato con analisi del sangue pre-sintomatica

alzheilmer1.JPGUna sola goccia di sangue gocciola su un vetrino. Un computer ne esegue la scansione, producendo un'immagine luminosa verde di circa 25.000 proteine.

L'immagine che produce potrebbe essere di chiunque: una persona sana o un paziente con una malattia devastante nel cervello. Ma poi il computer individua quasi tutte le molecole, cercando la presenza di soli 10 oscuri anticorpi. Se non ci sono, l'immagine si oscura, e la persona è sana.

Ma a volte l'immagine rimane verde o addirittura si intensifica. Nel laboratorio di un ricercatore del South Jersey, quel bagliore è il segno dell'Alzheimer.

La rilevazione della temuta malattia potrebbe presto essere una questione di un semplice esame del sangue pre-sintomatico, secondo il lavoro di Bob Nagele (foto sopra), medico e ricercatore da lungo tempo dell'Università di Medicina e Odontoiatria del New Jersey (UMDNJ), Facoltà di Medicina Osteopatica.

Nagele ha passato un decennio ad analizzare i frammenti spesso trascurati nel sangue dei pazienti di Alzheimer, presentando il suo lavoro in un articolo pubblicato ieri sulla rivista online peer-reviewed PLoS One.

Il test isola 10 anticorpi prodotti dall'organismo per combattere la malattia. E' accurato al 95 per cento e richiede 24 ore per i risultati - solo con una goccia di sangue, ha scoperto il gruppo della UMDNJ. Se verificato dalla comunità scientifica, potrebbe sostituire l'attuale metodo con esame multiplo che spesso è inesatto - e che richiede molto più tempo. "Si tratta di una scoperta importante - che potrebbe essere rivoluzionaria," ha dichiarato Thomas Cavalieri, il decano della UMDNJ-Scuola di Medicina Osteopatica. "Questo è un importante passo avanti, pensare che l'Alzheimer può essere diagnosticata con un semplice esame del sangue".

"Questo è un interessante articolo - guardare agli autoanticorpi può aprire una nuova porta", ha aggiunto Heather Snyder, direttore senior associato delle relazioni mediche e scientifiche dell'Associazione Alzheimer.

La ricerca

Tutto risale a una singola diapositiva fortuita, ha detto Nagele. Un ex studente che stava lavorando alla Johnson & Johnson ha mandato un campione di cervello nel 1999, per un parere. Quando Nagele ha applicato una macchia alla materia cerebrale, il tessuto si è oscurato di un marrone-spia, mostrando proteine che non avrebbero dovuto essere lì.È stato un momento "Eureka!", dice ora Nagele. "Si è evidenziato come un pollice irritato".

Nagele assomiglia a una persona media, e se lo incontri per strada, non capisci che è un medico che lavora su una serie di scoperte mediche: lui ha una corporatura robusta, un po' alto, i baffi sottili, veloce a sorridere e un modo semplice di parlare. Il suo ufficio angusto a Stratford, nella contea Camden, di 3x3 metri, è per metà pieno di schedari. Ma, come un segugio, quando comincia a parlare di biologia, tradisce una metodica e una passione per piccoli indizi chimici. "Siamo molto fortunati ad avere avuto la tecnologia per essere in grado di fare questo", ha detto Nagele. "E' scienza pura. Lasciamo che Madre Natura ci racconti la storia, invece del contrario".

Fin dal momento di quella singola immagine nel 1999, infaticabilmente Nagele ha separato migliaia di anticorpi che compaiono nel sangue dei pazienti di Alzheimer. La ricerca è iniziata con un'analisi costosa su 9.486 proteine umane. La squadra ha ridotto il numero a circa 200 che svolgono un ruolo, e ha poi isolato le 10 più significative. Questi biomarcatori sono chiamati autoanticorpi e sono ciò che il corpo produce quando si sta essenzialmente autoattaccando, come fa con malattie come il lupus e la sclerosi multipla. "Non abbiamo bisogno delle altre 9.476 - ma solo di 10," ha detto.

Negli ultimi dieci anni, Nagele ha documentato la sua teoria della malattia concentrandosi sulla cosiddetta "barriera emato-encefalica" che separa le proteine e gli anticorpi nel sangue dei pazienti sani dai loro cervelli. Quando un paziente ha l'Alzheimer, la barriera naturale si rompe e il cervello è invaso da plasma sanguigno, tra cui gli autoanticorpi. I risultati sono infiammazione e danni irreparabili (e demenza degenerativa), ipotizzano Nagele e il suo team. "Tutto punta alla barriera emato-encefalica", ha detto.

Il lavoro ha portato alla combinazione di 2 pubblicazioni di questa settimana: oltre allo studio sull'esame del sangue su PLoS ONE, Nagele e il suo team stanno pubblicando un articolo nell'edizione del 9 agosto del Journal of Alzheimer. Spiega essenzialmente la loro teoria principale sul ruolo della barriera emato-encefalica e degli autoanticorpi nella malattia. E' una teoria costruita da Nagele, studio dopo studio, da quando ha visto la macchia marrone sul campione di cervello.

C'è stato un impeto di ricerca sull'Alzheimer quest'anno. I ricercatori stanno intaccando le cause della malattia, con frammenti di scoperte che arrivano praticamente ogni settimana. La conferenza dell'Associazione Alzheimer a Parigi due settimane fa ha introdotto alcune promettenti ricerche: un team australiano ha presentato il lavoro parallelamente a quello di Nagele, suggerendo che un'analisi del fluido cerebrospinale e del sangue per individuare proteine corrosive nel cervello di Alzheimer. Un gruppo della Washington University di St. Louis ha annunciato anche che potrebbe prevedere le rare forme ereditarie di Alzheimer, cercando in alcuni indicatori del DNA. Gruppi di pressione stanno spingendo per il trattamento precoce della malattia. Infatti, nel mese di aprile l'Associazione Alzheimer e il National Institute on Aging hanno annunciato nuove linee guida per classificare la malattia, tra cui due nuove fasi pre-sintomatiche.

Medici e scienziati dicono che basterebbe un esame del sangue nella ricerca della diagnosi precoce e del trattamento possibile. Snyder, dell'Associazione Alzheimer, ha detto che la teoria di Nagele dell'esame del sangue e della malattia è interessante, ma necessita di ulteriori verifiche con gruppi più grandi di pazienti. "Ci sono lavori analoghi al suo, in particolare lo studio australiano sull'esame del sangue e alcune ricerche in corso sulla barriera emato-encefalica, ma il lavoro Nagele si aggiunge alla crescente conoscenza della malattia, ha detto. "Apre una porta su qualcosa che abbiamo bisogno di indagare di più".

Murali Doraiswamy, membro del Comitato Medico Consultivo della Fondazione Alzheimer d'America, ha detto che il lavoro di Nagele è molto intrigante, e potrebbe portare a future scoperte. "Il corpo umano ha decine di migliaia di anticorpi naturali e ben poca attenzione è stata dedicata al loro ruolo nell'invecchiamento cerebrale e nella demenza," ha detto. "Questa scoperta che alcuni anticorpi sono più elevati nell'Alzheimer, punta a una base immunologica complessa della perdita di memoria che non era sospettata in precedenza".

Altri obiettivi

Ci sono pure altri obiettivi. Il gruppo sta scoprendo che il metodo diagnostico potrebbe funzionare con ancora maggiore precisione per il Parkinson. Altre malattie sono sotto il microscopio, anche se questo lavoro è ancora in corso. Ci sono anche piani di business. Nagele e il suo figlio co-ricercatore Eric, e il business partner Ben Belinka, hanno formato una società per commercializzare la loro nuovo progresso. Chiamata Durin Technologies, si è focalizzata su come fare in modo che la nuova strategia di sperimentazione sia avviata nella lista di approvazione.

Non c'è tempo da perdere: Nagele stesso ha una storia di Alzheimer nella parte di famiglia della madre. Ma ha detto che le applicazioni di test che potrebbero migliorare la medicina su scala più grande sarebbero la sua ricompensa, come scienziato. "Forse abbiamo scoperto una strategia per la diagnosi di un gran numero di malattie", ha detto.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in NJ.com il 3 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)