Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gene di Alzheimer innesca i primi guasti nella barriera emato-encefalica e predice il declino cognitivo

BBB pericytesDanni al periciti, lo strato di cellule che avvolgono i vasi sanguigni nel cervello, porta al declino della cognizione ed è accelerato nei portatori del gene APOE4. (Fonte: Jim Stanis/Arthur W. Toga)

Una nuova ricerca eseguita alla University of Southern California rivela che l'APOE4, un colpevole genetico del morbo di Alzheimer (MA), innesca delle perdite del sistema di difesa del cervello, permettendo a sostanze tossiche di penetrare nelle aree responsabili della codifica della memoria e di altre funzioni cognitive.


Il danno è legato a problemi futuri di apprendimento e memoria, anche quando non ci sono ancora le placche appiccicose firma della malattia. I risultati suggeriscono che i vasi sanguigni più piccoli nel cervello, che formano la barriera emato-encefalica, potrebbero essere un potenziale bersaglio per un trattamento precoce. Lo studio è apparso ieri su Nature.


“Questo studio fa luce su un nuovo modo di vedere questa malattia e, probabilmente, su un trattamento delle persone con il gene APOE4, esaminando i vasi sanguigni e migliorando la loro funzione per rallentare o arrestare potenzialmente il declino cognitivo”, ha detto l'autore senior Berislav Zlokovic, direttore del Zilkha Neurogenetic Institute alla USC. “Danni gravi alle cellule vascolari chiamate periciti sono collegati a problemi cognitivi più gravi nei portatori di APOE4. L'APOE4 sembra accelerare la rottura della barriera emato-encefalica, attivando un percorso infiammatorio nei vasi sanguigni, associato a lesioni dei periciti”.

 

Come il gene APOE4 porta ad una barriera emato-encefalica danneggiata

Gli scienziati sanno da tempo che il gene APOE4 - presente in circa il 14% della popolazione - aumenta la probabilità di sviluppare il MA. Fino ad ora, non era chiaro come diverse patologie determinano il corso della malattia nelle fasi iniziali, o quali sono i meccanismi sottostanti che portano al declino cognitivo nei portatori di APOE4.


La ricerca precedente di Zlokovic aveva mostrato che le persone che sviluppano problemi di memoria precoci, hanno anche più perdite nei vasi sanguigni del loro cervello, indipendentemente dalla placca amiloide o dalla tau, due contributori comuni del MA.


La perdita inizia quando si danneggiano le cellule chiamate periciti, che rivestono le pareti dei vasi sanguigni nel cervello e mantengono l'integrità della barriera emato-encefalica. Questi periciti lesionati possono essere rilevati con un biomarcatore unico, sviluppato dal laboratorio di Zlokovic nel 2015, che è evidente nel liquido cerebrospinale.


Per questo studio, gli scienziati hanno usato i test standard di memoria per verificare le capacità cognitive dei partecipanti e le loro prestazioni neuropsicologiche. Hanno anche usato la neuroscansione avanzata e il biomarcatore che indica danni ai vasi sanguigni del cervello.


Nei partecipanti che avevano il gene APOE4, i ricercatori hanno trovato capillari danneggiati nel centro di memoria del cervello, l'ippocampo, e nel lobo temporale mediale. Il danno era correlato con l'aumento dei livelli di una proteina che provoca infiammazione, la ciclofilina A, un segno precoce della malattia nelle persone che hanno già un rischio più alto di sviluppare il MA.

 

 

 


Fonte: Leigh Hopper in niversity of Southern California (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Axel Montagne, Daniel Nation, Abhay Sagare, Giuseppe Barisano, Melanie Sweeney, Ararat Chakhoyan, Maricarmen Pachicano, Elizabeth Joe, Amy Nelson, Lina D’Orazio, David Buennagel, Michael Harrington, Tammie Benzinger, Anne Fagan, John Ringman, Lon Schneider, John Morris, Eric Reiman, Richard Caselli, Helena Chui, Julia TCW, Yining Chen, Judy Pa, Peter Conti, Meng Law, Arthur Toga, Berislav Zlokovic. APOE4 leads to blood–brain barrier dysfunction predicting cognitive decline. Nature, 29 Apr 2020; DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.