Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La meditazione trascendentale lascia tracce neurali nel cervello

Un nuovo studio della Scuola IMT Alti Studi Lucca rivela che i benefici che molte persone attribuiscono alla pratica della meditazione, come la riduzione dell’ansia e dello stress, sono accompagnati da specifici cambiamenti nel cervello, rivelati con la risonanza magnetica cerebrale.


Nello studio in questione, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Brain and Cognition, sono stati esaminati gli effetti della Meditazione Trascendentale, una tecnica di rilassamento che consiste nella ripetizione silenziosa di un particolare suono senza significato, un “mantra” personale affidato dall’insegnante.


La meditazione trascendentale ha incontrato un successo crescente come tecnica di rilassamento in varie parti del mondo, compresa l'Italia dove, grazie alla David Lynch Foundation, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e all’Istituto Superiore d’Istruzione Sandro Pertini, è nata alcuni anni fa una delle prime esperienze di meditazione in ambiente lavorativo e scolastico, il Progetto 'Quiet Time - Meditate Lucca".


Nello studio, condotto dal Molecular Mind Lab (MoMiLab) della Scuola IMT, 34 giovani volontari sani sono stati suddivisi in due gruppi: il primo praticava la Meditazione Trascendentale ogni giorno, mattina e sera, in due sedute da venti minuti ciascuna; il secondo manteneva inalterate le proprie abitudini di vita. All'inizio dello studio, i ricercatori hanno misurato tramite test psicometrici i livelli di ansia e la capacità di gestione dello stress di ciascun partecipante.


Tutti i volontari, inoltre, sono stati sottoposti a un esame di risonanza magnetica funzionale a riposo (fMRI), una metodica che consente di visualizzare l’attività nervosa e di misurare la connettività funzionale tra le diverse aree del cervello, vale a dire come esse dialogano tra di loro in assenza di compiti o stimolazioni specifiche.


Dopo tre mesi sono stati ripetuti sia i test psicometrici sia la risonanza magnetica funzionale. “L’analisi dei dati ha mostrato che i livelli di ansia e di stress percepito si erano significativamente ridotti nella maggior parte dei meditatori, ma in nessuno dei soggetti di controllo” spiega Giulia Avvenuti, dottoranda della Scuola IMT e prima autrice dello studio. “La risonanza magnetica funzionale, inoltre, mostra che la riduzione dei livelli ansia e stress è associata a cambiamenti nelle connessioni tra alcune aree cerebrali (quali il cingolo posteriore, il precuneo, il lobulo parietale superiore sinistro e l'insula) che rivestono un ruolo importante nella modulazione delle emozioni e nella percezione degli stati interni del nostro corpo. Nel gruppo di controllo non è stato invece evidenziato alcun cambiamento di questo tipo nel funzionamento cerebrale.


“Il dato che la pratica della Meditazione Trascendentale esercita effetti misurabili sul dialogo tra strutture cerebrali importanti nella modulazione dell'equilibrio emotivo-affettivo apre nuove prospettive nella comprensione dei rapporti tra mente e cervello - spiega il Prof. Pietro Pietrini, Direttore della Scuola IMT e coordinatore dello studio – ed estende i risultati di studi anche recenti che indicano una comune base cerebrale per strategie terapeutiche psicofarmacologiche da una parte e psicoterapeutiche dall'altra”.


“Sono molto felice dei risultati di questo studio. Ora sto lavorando per aprire in Italia la mia fondazione con insegnanti che realizzino progetti di meditazione trascendentale. Quello che desidero è mostrare tutti i benefici di questa tecnica tanto nelle scuole che in ambienti di lavoro e gruppi sociali, coinvolgendo quante più persone possibile” dice il regista David Lynch, che da anni promuove la diffusione di questo metodo attraverso la sua fondazione.


Questi primi risultati dimostrano, in coerenza con altri studi, che la Meditazione Trascendentale ha effetti positivi sul benessere psicologico già dopo pochi mesi di pratica, e che tali effetti sono accompagnati da specifici cambiamenti nel funzionamento cerebrale.

 

 

 


Fonte: Scuola IMT Alti Studi Lucca   (> English text)

Riferimenti: Giulia Avvenuti, Andrea Leo, Luca Cecchetti, Maria Fatima Franco, Frederick Travis, Davide Caramella, Giulio Bernardi, Emiliano Ricciardi, Pietro Pietrini. Reductions in perceived stress following Transcendental Meditation practice are associated with increased brain regional connectivity at rest. Brain and Cognition, 13 Jan 2020, DOI

 
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.