Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Analisi del sangue con IA prevede la progressione della neurodegenerazione

AI-analyzed blood predicts neurodegeneration progression

Valutare l'efficacia delle terapie per le malattie neurodegenerative è spesso difficile, perché la progressione di ogni paziente è diversa. Un nuovo studio dimostra che l'analisi di campioni di sangue con l'intelligenza artificiale (AI) è in grado di prevedere e spiegare la progressione della malattia, potendo un giorno aiutare i medici a scegliere i trattamenti più appropriati ed efficaci per i pazienti.


Gli scienziati dell'istituto The Neuro della McGill University di Montreal e del Ludmer Center for Neuroinformatics and Mental Health hanno usato un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare campioni di sangue e di cervello post-mortem di 1.969 pazienti con morbo di Alzheimer e morbo di Huntington. Il loro obiettivo era trovare i modelli molecolari specifici di queste malattie.


L'algoritmo è riuscito a rilevare come si sono espressi, in modo unico, i geni di questi pazienti per decenni. Questo offre la prima visione di lungo termine dei cambiamenti molecolari che sottendono la neurodegenerazione, un risultato importante perché le malattie neurodegenerative si sviluppano su diversi anni.


Gli studi precedenti sulle neurodegenerazioni avevano spesso usato la statica o un'«istantanea» di dati, e erano quindi limitati nel modo di rivelare la tipica lentezza della progressione della malattia.


Questo studio aveva lo scopo di scoprire le informazioni cronologiche contenute nei dati su larga scala che coprivano decenni di progressione della malattia, rivelando che i cambiamenti nell'espressione genica nel tempo sono legati a variazioni delle condizioni del paziente.


Inoltre, il test del sangue ha rilevato dall'85 al 90% dei principali percorsi molecolari predittivi accertati dal test dei dati cerebrali post-mortem, mostrando una notevole somiglianza nelle alterazioni molecolari sia nel cervello che nel corpo periferico.


“Questo test potrebbe un giorno essere usato dai medici per valutare i pazienti e prescrivere terapie su misura per le loro esigenze”, dice Yasser Iturria-Medina, primo autore dello studio. “Potrebbe anche essere usato negli studi clinici per classificare i pazienti e determinare meglio l'impatto dei farmaci sperimentali sulla progressione prevista della loro malattia”.


Iturria-Medina dice che i suoi prossimi passi saranno testare questi modelli in altre malattie come il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica.

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yasser Iturria-Medina, Ahmed F Khan, Quadri Adewale, Amir H Shirazi, ADNI. Blood and brain gene expression trajectories mirror neuropathology and clinical deterioration in neurodegeneration. Brain, 28 Jan 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.