In un nuovo studio di ricerca pubblicato sulla rivista ad accesso libero PLoS Medicine, Albert Hofmann e i colleghi del Centro Medico della Erasmus MC University di Rotterdam Olanda) e dell'Università di Harvard di Boston (USA) riferiscono che le persone che hanno subiscono cambiamenti sostanziali nella pressione sanguigna a lungo termine hanno avuto un rischio più alto di demenza rispetto a chi non ha avuto gli stessi cambiamenti.
Gli autori hanno studiato 5.273 persone di Rotterdam, dell'età media di 67,6 anni, che erano senza demenza all'inizio dello studio e sono stati seguiti per 14,6 anni, aggiustando poi i risultati per età, sesso e altri fattori che potrebbero influenzarli.
Al 15° anno le persone del quintile più alto, che avevano avuto un aumento della pressione arteriosa sistolica, hanno avuto un rischio 3,31 volte maggiore (95% intervallo di confidenza 2,11-5,18) per la demenza rispetto a quelli del quintile con la variazione minima della pressione sanguigna.
Quelli nel quintile più basso, con la caduta più grande della pressione sanguigna sistolica, avevano un rapporto di rischio di 2,20 (95% CI 1,33-3,63) per il rischio di demenza, sempre rispetto a quelli con il cambiamento minimo. Le variazioni di pressione sia sistolica che diastolica hanno portato a risultati simili.
Supponendo che i risultati di Hofman colleghi riflettano una relazione causale tra variazione della pressione sanguigna e demenza, gli autori notano un "potenziale per prevenire la demenza monitorando la variabilità della pressione del sangue al di là del semplice controllo dei limiti di pressione sanguigna convenzionali".
Essi inoltre scrivono che l'associazione osservata per un periodo di tempo lungo implica che gli interventi dovrebbero essere attuati molto prima nella vita per produrre benefici potenziali.
Fonte: PLOS via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Yuan Ma, Frank Wolters, Lori Chibnik, Silvan Licher, M. Arfan Ikram, Albert Hofman, M. Kamran Ikram. Variation in blood pressure and long-term risk of dementia: A population-based cohort study. PLOS Medic., 2019, DOI
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