Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Uso concomitante di farmaci per la demenza può accelerare il declino nell'Alzheimer

I partecipanti agli esperimenti clinici che ricevono farmaci concomitanti per la demenza derivante dal morbo di Alzheimer (MA) - in particolare memantina abbinata agli inibitori della colinesterasi (Donepezil) - hanno dimostrato un tasso più veloce di declino cognitivo, secondo uno studio pubblicato su JAMA Network Open.


Il primo autore Richard E. Kennedy MD/PhD, dell'Università dell'Alabama di Birmingham e i suoi colleghi, hanno scritto: "Le sperimentazioni cliniche di nuove terapie per il MA in genere consentono ai partecipanti di continuare a ricevere inibitori della colinesterasi e memantina durante lo studio, se la dose rimane stabile. Pertanto, è fondamentale sapere se i partecipanti che ricevono questi farmaci concomitanti differiscono in modo significativo da quelli che non ricevono questi farmaci, in particolare se tali differenze possono influire sull'esito dell'esperimento".


Secondo i ricercatori, i risultati di studi osservazionali precedenti suggeriscono che i partecipanti sperimentano un tasso maggiore di declino cognitivo quando continuano a ricevere farmaci concomitanti, inclusi gli inibitori della colinesterasi e la memantina. Lo studio attuale ha esaminato se l'uso concomitante di inibitori della colinesterasi o memantina influisce sugli esiti cognitivi negli studi clinici sul MA.


I ricercatori hanno condotto una meta-analisi degli studi precedenti con dati sugli inibitori della colinesterasi e sull'impiego di memantina che includevano la valutazione dei valori di esiti specifici per stimare il tasso annuale di declino sull'Alzheimer Disease Assessment Scale–cognitive subscale (ADAS-cog) usando modelli ad effetti misti lineari.


Con la meta-analisi degli effetti casuali, hanno anche confrontato i tassi dei partecipanti che assumevano inibitori della colinesterasi e memantina, da soli e in combinazione, con quelli che non avevano ricevuto alcun farmaco. L'analisi ha incluso 10 studi comprendenti 2.714 partecipanti (età media di 75 anni). Complessivamente, 906 partecipanti (33,4%) hanno ricevuto inibitori della colinesterasi, 143 hanno ricevuto memantina, 923 li hanno ricevuti entrambi e 742 ne hanno ricevuto alcuno.


I risultati della meta-analisi hanno mostrato che coloro che ricevevano inibitori della colinesterasi o memantina avevano una probabilità significativamente maggiore di sperimentare un tasso annuale di declino cognitivo più rapido sul ADAS-cog rispetto a quelli che non ricevevano alcun farmaco (1,4 punti per anno, IC 95%, 0,1-2,7 ). Kennedy e colleghi non hanno trovato una chiara tendenza che il tasso di declino cognitivo variasse nel tempo.


Le sottoanalisi hanno mostrato che i pazienti trattati con inibitori della colinesterasi avevano un tasso di declino più rapido (0,9 punti all'anno, IC 95%, da -0,6 a 2,3) rispetto a quelli che non hanno ricevuto alcun farmaco.


Tuttavia, le sotto-analisi che hanno confrontato i partecipanti trattati con memantina con o senza inibitori della colinesterasi con quelli che assumevano solo inibitori della colinesterasi o nessuno dei due, hanno mostrato un tasso di declino significativamente più rapido nei pazienti trattati con memantina (2 punti per anno, IC 95%, 1.3-2.7), secondo le scoperte.


I ricercatori hanno concluso che:

"Abbiamo dimostrato che i partecipanti che ricevono farmaci concomitanti per la demenza derivante da MA (in particolare memantina aggiunta agli inibitori della colinesterasi) mostrano un tasso di declino più rapido che può eccedere l'effetto degli interventi dell'esperimento.

"L'uso di farmaci concomitanti deve essere specificamente tenuto in considerazione nella progettazione e nell'analisi dei dati di esperimento, per prevenire conclusioni errate che potrebbero derivare da squilibri nelle percentuali di questi farmaci tra i partecipanti all'esperimento".

 

 

 


Fonte: University of Alabama at Birmingham via Healio (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Richard E. Kennedy, Gary R. Cutter, Mackenzie E. Fowler, Lon S. Schneider. Association of Concomitant Use of Cholinesterase Inhibitors or Memantine With Cognitive Decline in Alzheimer Clinical Trials. A Meta-analysis. JAMA Netw Open, 2018, doi: 10.1001/jamanetworkopen.2018.4080

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.