Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Intelligenza artificiale può rilevare gran parte dei casi di demenza da dati di routine

Migliorare la cura della demenza attraverso una diagnosi più rapida e tempestiva è una priorità del NHS [servizio sanitario pubblico della GB], ma circa la metà di coloro che convivono con la demenza non è consapevole della condizione.


Ora un nuovo modello di apprendimento automatico, che analizza i dati raccolti di routine dal NHS, ha mostrato segni promettenti di poter prevedere la demenza non diagnosticata nell'assistenza primaria.


Lo studio, guidato dall'Università di Plymouth, ha raccolto i 'codici di lettura' di 18 medici di famiglia consenzienti del Devon, per 26.483 pazienti di età superiore ai 65 anni. I codici di lettura - un repertorio di termini clinici usati per riepilogare i dati clinici e amministrativi dei medici di famiglia della GB - sono stati valutati per la possibilità di contribuire al rischio di demenza, con fattori quali il peso e la pressione. Questi codici hanno permesso di costruire un modello di classificazione del programma di apprendimento automatico, per identificare i pazienti che possono avere una demenza sottostante.


I risultati hanno mostrato che è stato identificato correttamente l'84% delle persone che avevano la demenza (valore di sensibilità), e l'87% delle persone senza demenza (valore di specificità) e quindi il modello può rilevare chi ha la demenza sottostante con un'accuratezza dell'84%. Ciò suggerisce che il modello di apprendimento automatico potrebbe, in futuro, ridurre in modo significativo il numero di coloro che vivono con demenza non diagnosticata: da circa il 50% (dato attuale stimato) all'8%.


L'autore senior Emmanuel Ifeachor, della School of Computing Electronics and Mathematics dell'Università di Plymouth, ha detto che i risultati sono promettenti:

"L'apprendimento automatico è un'applicazione di intelligenza artificiale (AI) in cui i sistemi imparano e migliorano automaticamente dall'esperienza senza essere esplicitamente programmati. È già usato per molte applicazioni in ambito sanitario, come le scansioni mediche, ma finora non è mai stato usato sui dati dei pazienti in questo modo. La metodologia è promettente e, se sviluppata e implementata con successo, può aiutare ad aumentare la diagnosi di demenza nell'assistenza primaria".


La Dott.ssa Camille Carroll, consulente neurologo del NHS Trust Plymouth Hospitals University e ricercatrice dell'Istituto Medicina Traslazionale e Stratificata dell'Università di Plymouth, ha collaborato alla ricerca, e ha detto:

"La demenza è una malattia con tanti fattori e può essere abbastanza difficile da individuare o prevedere. C'è una forte evidenza epidemiologica di un certo numero di fattori cardiovascolari e di stile di vita (come ipertensione; colesterolo alto; diabete; obesità; ictus; fibrillazione atriale; fumo) e le attività cognitive, fisiche o sociali ridotte possono predire il rischio di demenza in età avanzata, ma non sono stati effettuati studi che ci permettano di capirlo rapidamente. Quindi disporre di strumenti in grado di raccogliere una grande quantità di dati e identificare automaticamente i pazienti con possibile demenza, per facilitare esami mirati, potrebbe essere molto utile e contribuire a migliorare i tassi di diagnosi".

 

 

 


Fonte: Amy McSweeny in University of Plymouth (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Emmanuel A Jammeh, Camille, B Carroll, Stephen, W Pearson, Javier Escudero, Athanasios Anastasiou, Peng Zhao, Todd Chenore, John Zajicek, Emmanuel Ifeachor. Machine-learning based identification of undiagnosed dementia in primary care: a feasibility study. BJGP Open, 2018; bjgpopen18X101589 DOI: 10.3399/bjgpopen18X101589

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.