Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Serve allenamento di forza alle donne anziane per ridurre gli effetti dell'età

Serve allenamento di forza alle donne anziane per ridurre gli effetti dell'età

Un'attività fisica regolare può aiutare le donne anziane ad aumentare la mobilità, ma la forza e la resistenza muscolare possono soccombere agli effetti della fragilità se non hanno anche fatto un allenamento di resistenza.


Questi i risultati di uno studio trasversale condotto dall'Università di Buffalo e pubblicato sulla rivista Physical & Occupational Therapy in Geriatrics.


Lo studio sottolinea la necessità per le donne anziane di sviluppare la forza muscolare all'inizio del processo di invecchiamento per aiutare a scongiurare gli effetti dell'età, affermano le autrici dello studio Machiko Tomita, professoressa clinica e Nadine Fisher, professoressa associata clinica, entrambe del Dipartimento di Scienze della Riabilitazione della UB.


"La fragilità progredisce con l'invecchiamento, ma le donne anziane che praticano un alto livello di attività fisica quotidiana possono invertire alcune caratteristiche legate all'invecchiamento, come la deambulazione lenta e la diminuzione della funzionalità", afferma la Tomita.


"Ma per le donne oltre i 75 anni, diminuiscono sia la forza muscolare che la resistenza. Iniziare l'esercizio di resistenza quando sono giovani e continuare è importante in modo che quando raggiungono un'età molto avanzata hanno già accumulato riserve di forza e resistenza", ha aggiunto la Fisher.


Lo studio ha esaminato 46 donne in due fasce di età diverse, 60-74 e 75-90, per capire come l'attività fisica influenza la fragilità nei due gruppi. I ricercatori hanno scoperto che, tra quelle che erano molto attive fisicamente, c'era una differenza grande tra i due gruppi in termini di forza muscolare e resistenza.


"La forza e la resistenza del gruppo più giovane erano molto migliori di quelle del gruppo più vecchio. Questo cambiamento è stato attribuito al guadagno significativo del gruppo più giovane su di loro a causa dell'età", ha detto la Tomita.


Per la mobilità - misurata dalla lunghezza del passo di una persona - e l'abilità funzionale di base, c'era un divario tra le due fasce d'età tra le donne che si impegnavano in attività fisica minima. Tuttavia, tale lacuna scompariva se avevano fatto molta attività fisica.


"Due indicatori di fragilità, la forza muscolare e la resistenza, rispetto alla velocità e alla funzione del cammino, hanno mostrato uno schema opposto quando abbiamo esaminato l'età e i livelli attività fisica", ha detto la Tomita, che dice di essere stata sorpresa di scoprire che le donne nella fascia di età 60-74 non stavano facendo abbastanza attività fisica.


"La loro attività fisica principale consisteva in giardinaggio leggero, lavori domestici leggeri e stretching. È perché stanno ancora lavorando e non hanno tempo per fare esercizio fisico, o pensano di essere in salute e non ne hanno bisogno?", ha detto. "Sembra che l'impegno per l'esercizio fisico regolare non sia ancora una parte standard degli stili di vita delle donne anziane ed è invece un comportamento reattivo, ad esempio, per cadute o malattie".


La Tomita suggerisce alle donne anziane di camminare di più, ma 10.000 passi al giorno sono troppi. Raccomanda anche di parlare con un fisioterapista o un istruttore per conoscere gli esercizi che possono aumentare la forza muscolare e la resistenza.


Nel seguito degli studi, la Tomita e la Fisher sperano di seguire per diversi anni gli anziani che praticano livelli alti e bassi di attività fisica. "Questo ci dirà le reali differenze di stile di vita che incidono sulla fragilità", dice la Tomita.

 

 

 


Fonte: David J. Hill in University at Buffalo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Machiko R. Tomita, Nadine M. Fisher, Sujata Nair, Dan Ramsey, Kimberley Persons. Impact of Physical Activities on Frailty in Community-Dwelling Older Women. Physical & Occupational Therapy In Geriatrics, 2018; 36 (1): 107 DOI: 10.1080/02703181.2018.1443194

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.