Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Combinando diversi marcatori genetici si può stimare il rischio di Alzheimer

Un punteggio di rischio derivante da dati genetici può stimare il rischio individuale di Alzheimer ad una particolare età, secondo una ricerca pubblicata su PLoS Medicine.


Il «punteggio di rischio poligenico» (PHS, Polygenic Hazard Score) è stato sviluppato da Rahul Desikan, della University of California di San Francisco, e colleghi, usando i dati del genotipo di tre grandi coorti (per un totale di oltre 70.000 individui) di pazienti con Alzheimer (AD) e anziani normali.


Desikan e colleghi hanno identificato le varianti genetiche associate all'Alzheimer con i dati di genotipo dell'International Genomics of Alzheimer's Project (17.008 casi di AD e 37.154 controlli), e hanno poi usato le varianti individuate per ricavare il PHS con i dati di 6.409 pazienti affetti da AD e 9.386 controlli anziani della Fase 1 dell'Alzheimer's Disease Genetics Consortium (ADGC).


Grazie alla combinazione dei tassi di incidenza basati sulla popolazione e dei PHS derivati dal genotipo per ogni individuo, i ricercatori hanno elaborato le stime del rischio immediato di sviluppare l'AD in base al genotipo e all'età. Il PHS è stato poi testato in coorti indipendenti dell'ADGC fase 2, dell'Alzheimer's Disease Center del National Institute on Aging, e dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (20.680 partecipanti totali).


Quelli che avevano i PHS più alti avevano un'età attesa di insorgenza di AD più precoce fino a 10 anni, e avevano una probabilità di molto superiore di sviluppare l'AD rispetto agli individui con PHS più basso. Nelle coorti indipendenti, il PHS ha predetto l'età di insorgenza di AD, e la progressione dal normale invecchiamento all'AD, e i punteggi di rischio più elevati si sono associati alla neuropatologia e ai biomarcatori della neurodegenerazione di AD.


Gli autori fanno notare che sarebbe utile un PHS accurato per pianificare e gestire clinicamente l'AD, e per arricchire le popolazioni delle sperimentazioni cliniche. Tuttavia, essi avvertono che è necessaria  un'ulteriore convalida prospettica in altre e diverse coorti comunitarie prima di un ampio uso clinico del PHS.

 

 

 


Fonte: PLOS via  EurekAlert!  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rahul S. Desikan Chun Chieh Fan Yunpeng Wang Andrew J. Schork Howard J. Cabral L. Adrienne Cupples Wesley K. Thompson Lilah Besser Walter A. Kukull Dominic Holland Chi-Hua Chen James B. Brewer David S. Karow Karolina Kauppi Aree Witoelar Celeste M. Karch Luke W. Bonham Jennifer S. Yokoyama Howard J. Rosen Bruce L. Miller William P. Dillon David M. Wilson Christopher P. Hess Margaret Pericak-Vance Jonathan L. Haines Lindsay A. Farrer Richard Mayeux John Hardy Alison M. Goate Bradley T. Hyman Gerard D. Schellenberg Linda K. McEvoy Ole A. Andreassen Anders M. Dale. Genetic assessment of age-associated Alzheimer disease risk: Development and validation of a polygenic hazard score. PLOS, Published: March 21, 2017, DOI: 10.1371/journal.pmed.1002258


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.