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Individuato un segnale chimico diffuso in tutto il cervello che potenzia la memoria



Come fa l'attenzione più alta a migliorare la nostra capacità mentale? 


Questa è la domanda affrontata da una nuova ricerca eseguita all'Università di Bristol e pubblicata ieri sulla rivista Cell Reports, che ha scoperto un segnale chimico rilasciato in tutto il cervello in risposta a situazioni che richiedono o suscitano attenzione.


Le nuove scoperte indicano il meccanismo con cui i farmaci attuali usati nel trattamento dell'Alzheimer, progettati per aumentare questo segnale chimico, contrastano i sintomi della demenza. I risultati potrebbero anche portare a nuovi modi di migliorare le funzioni cognitive per contrastare gli effetti di malattie come l'Alzheimer e la schizofrenia, così come a migliorare la memoria delle persone sane.


Il team di ricercatori medici delle Università di Bristol e Maynooth, in collaborazione con la società farmaceutica Eli Lilly & Company, ha studiato come fluttua nel giorno il rilascio della sostanza chimica 'acetilcolina', ma ha scoperto che il suo rilascio è al massimo quando il cervello è impegnato in attività mentali più impegnative. Le fluttuazioni sono coordinate in tutto il cervello, indicando la presenza di un segnale a livello cerebrale per aumentare la capacità mentale, con picchi specifici nel rilascio di acetilcolina che si verificano in momenti particolarmente stimolanti, come quando si guadagna una ricompensa.


Il professor Jack Mellor, capo ricercatore del Centro Plasticità Sinaptica della Bristol, ha dichiarato: "Questi risultati ci dicono come è regolato e aggiornato con rapidità lo stato del cervello, per ottimizzare la codifica della memoria e le prestazioni cognitive. Molte terapie farmacologiche attuali e future per una vasta gamma di disturbi del cervello, compreso l'Alzheimer e la schizofrenia, sono progettate per puntare i sistemi chimici, come l'acetilcolina, per cui capire quando sono attivi e come funzionano sarà cruciale per il loro futuro sviluppo e uso clinico".

[...]

La ricerca è stata supportata dal Wellcome Trust, da BBSRC e dalla Lilly.

 

 

 


Fonte: University of Bristol (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Teles-Grilo Ruivo et al. Coordinated acetylcholine release in prefrontal cortex and hippocampus is associated with arousal and reward on distinct timescales. Cell Reports, 2017

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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