Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Più 'Fattore di Crescita' c'è nel cervello di Alzheimer, minore è il declino cognitivo

Le persone anziane con una maggiore quantità di una proteina chiave nel cervello hanno avuto anche un declino più lento della memoria e delle capacità di pensiero rispetto alle persone con quantità minori di proteine del gene «fattore neurotrofico derivato dal cervello» (BDNF), secondo uno studio pubblicato il 27 Gennaio on line su Neurology®.


"Questo rapporto era più forte tra le persone con i segni più forti della patologia di Alzheimer nel cervello", ha detto l'autore dello studio Aron S. Buchman MD, della Rush University di Chicago e membro della American Academy of Neurology. "Questo suggerisce che un livello più elevato di proteine ​​dell'espressione del gene BDNF può dare una riserva al cervello e proteggerlo dagli effetti delle placche e grovigli che si formano nel cervello nell'ambito dell'Alzheimer".


Per lo studio sono state seguite 535 persone, con un'età media di 81 anni, fino alla morte, per una media di sei anni. Si sono sottoposte a test annuali delle loro capacità di pensiero e di memoria, e dopo la morte, un neurologo ha rivisto la loro cartella clinica per stabilire se avessero la demenza o decadimento cognitivo lieve.


Dopo la morte è stata eseguita l'autopsia sul loro cervello, ed è stata misurata la quantità di proteina dell'espressione del gene BDNF nel cervello. I partecipanti facevano parte del «Rush Memory and Aging Project» e del «Religious Orders Study».

  • Il tasso di declino cognitivo era più lento di circa il 50 per cento per coloro che erano nel 10 per cento più alto di proteine ​​da espressione genica BDNF rispetto al 10 per cento più basso.

  • Nelle persone con livelli alti di BDNF c'era un effetto ridotto delle placche/grovigli cerebrali sul declino cognitivo.

  • Nelle persone con le caratteristiche di Alzheimer più marcate nel cervello, il declino cognitivo era di circa il 40 per cento più lento per quelli che avevano la quantità più alta di proteine ​​da espressione genica BDNF rispetto a quelli con l'entità più bassa.

  • Le capacità di pensiero e memoria sono diminuite in media di circa 0,10 unità all'anno sui test. Livelli più elevati di proteina da espressione genica BDNF hanno ridotto l'effetto delle placche e grovigli nel cervello sul declino cognitivo di 0,02 unità all'anno.

  • I ricercatori hanno scoperto che le placche e grovigli nel cervello rappresentavano il 27 per cento della variazione del declino cognitivo, la demografia rappresentava il 3 per cento e il BDNF il 2 per cento.


Michal Schnaider Beeri PhD, del Mount Sinai di New York, ha osservato in un editoriale di accompagnamento che l'esercizio fisico ha dimostrato di aumentare i livelli di BDNF nel sangue, ma che non è chiara la relazione tra i livelli di proteina BDNF nel sangue e nel cervello.


Buchman ha detto:

"Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati, per determinare come funziona questo rapporto tra proteina prodotta dall'espressione genica BDNF e il declino cognitivo e vedere se c'è una strategia che può aumentare il BDNF nel cervello per proteggere o rallentare il tasso di declino cognitivo".

"Lo studio non prova che il BDNF induce un rallentamento del tasso di declino cognitivo; sono necessari ulteriori sforzi per stabilire se le attività che aumentano i livelli di espressione genica BDNF nel cervello proteggono o rallentano il tasso di declino cognitivo in età avanzata".


Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Illinois e dal Robert C. Borwell Endowment Fund.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (AAN) via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A. S. Buchman, L. Yu, P. A. Boyle, J. A. Schneider, P. L. De Jager, D. A. Bennett. Higher brain BDNF gene expression is associated with slower cognitive decline in older adults. Neurology, 2016; DOI: 10.1212/WNL.0000000000002387

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.