Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fontana della Giovinezza: è nelle ghiandole mammarie dei topi

La Fontana della Giovinezza è stata scoperta, e non è in Florida come affermava Ponce de Leon. Al contrario, è stata trovata nelle ghiandole mammarie di topi geneticamente modificati.


Un gruppo di ricerca della University of Toronto (UT), guidato dalla prof.ssa Rama Khokha, ha scoperto che rimuovendo due fattori che controllano lo sviluppo dei tessuti si può evitare l'impatto dell'invecchiamento.


Pensiamo ai tessuti come a un edificio che è costantemente in fase di ristrutturazione. I costruttori potrebbero essere gli enzimi «metalloproteasi» o «metalloproteinasi», che sono sempre al lavoro per demolire e ricostruire il tessuto. Gli architetti, che cercano di dominare e dirigere i costruttori, in questo caso sono chiamati «inibitori tissutali dei metalloproteinasi» (TIMP).


Quando l'architetto e i costruttori non comunicano bene tra loro, l'edificio può cadere. Nel caso del tessuto, il risultato può essere il cancro.


Per capire come interagiscono metalloproteinasi e TIMP, i ricercatori medici hanno allevato topi senza uno o più dei 4 tipi diversi di TIMP. Il team della Khokha ha esaminato le diverse combinazioni e ha scoperto che, quando si rimuovono sia TIMP1 che TIMP3, il tessuto del seno rimane giovanile nei topi anziani. I risultati dello studio sono pubblicati in Nature Cell Biology.


Nel corso del normale invecchiamento, il tessuto perde la capacità di svilupparsi e di ripararsi velocemente come faceva in gioventù. Questo accade perché le cellule staminali, che sono abbondanti in gioventù, diminuiscono con il passare del tempo. Il team della UT ha scoperto che se mancano gli architetti TIMP1 e TIMP3, il gruppo di cellule staminali si espande e rimane funzionale per tutta la vita di questi topi.


"Di norma si dovrebbero vedere questi gruppi di cellule staminali raggiungere il picco a sei mesi nei topi, e poi iniziare a diminuire. Il risultato è che le ghiandole mammarie iniziano a degenerare, aumentando il rischio di cancro al seno", spiega la Khokha. "Tuttavia, abbiamo scoperto che in questi topi particolari, le cellule staminali sono rimaste costantemente elevate quando le abbiamo misurate in ogni fase della vita".


Il team ha inoltre scoperto che, nonostante il gran numero di cellule staminali, non c'era alcun aumento del rischio di cancro. "E' in genere assodato che la presenza di un gran numero di cellule staminali può determinare un aumento del rischio di cancro", spiega Khokha. "Tuttavia, abbiamo trovato che questi topi non avevano una maggiore predisposizione al cancro".


Il prossimo passo in questa ricerca è capire perché questo sta accadendo. La Khokha sta anche lavorando con i suoi colleghi del Princess Margaret per capire come un rimodellamento del tessuto alterato può impedire lo sviluppo del cancro o portare a un nuovo trattamento terapeutico per i pazienti.

 

 

 

 

 


Fonte: Liam Mitchell in University of Toronto (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Hartland W. Jackson, Paul Waterhouse, Ankit Sinha, Thomas Kislinger, Hal K. Berman, Rama Khokha. Expansion of stem cells counteracts age-related mammary regression in compound Timp1/Timp3 null mice. Nature Cell Biology, 2015; 17 (3): 217 DOI: 10.1038/ncb3118

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.