L'amiloide - una proteina anomala il cui accumulo nel cervello è un segno distintivo dell'Alzheimer - inizia ad accumularsi all'interno dei neuroni di persone di 20 anni, un'età molto più precoce di quanto avessero immaginato gli scienziati, secondo un nuovo sorprendente studio della Northwestern Medicine.
Gli scienziati ritengono che questa sia la prima volta che l'accumulo di amiloide è dimostrato in questi cervelli umani giovani.
E' noto da tempo che l'amiloide si accumula e forma grumi di placca fuori dei neuroni negli adulti che invecchiano e nell'Alzheimer.
"Scoprire che amiloide inizia ad accumularsi così presto nella vita è senza precedenti", ha detto il ricercatore Changiz Gheula, professore di ricerca del Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease Center della Facoltà Feinberg di Medicina della Northwestern University. "Questo è molto significativo perchè sappiamo che l'amiloide, quando è presente per lunghi periodi di tempo, è dannoso".
Lo studio è stato pubblicato il 2 marzo nella rivista Brain. Nello studio, gli scienziati hanno esaminato i neuroni colinergici del prosencefalo basale per cercare di capire il motivo per cui si danneggiano presto e sono tra i primi a morire nel normale invecchiamento e nell'Alzheimer. Questi neuroni vulnerabili sono strettamente coinvolti nella memoria e nell'attenzione.
Gheula e colleghi hanno esaminato questi neuroni nel cervello di tre gruppi di persone decedute: 13 individui giovani cognitivamente normali da 20 a 66 anni; 16 individui anziani non affetti da demenza da 70 a 99 anni; e 21 soggetti con Alzheimer da 60 a 95 anni di età.
Gli scienziati hanno scoperto che le molecole amiloidi cominciarono ad accumularsi dentro questi neuroni in giovane età adulta e continuano a farlo per tutta la durata della vita. Le cellule nervose in altre aree del cervello non hanno mostrato la stessa misura di accumulo di amiloide.
Le molecole di amiloide di queste cellule formano piccoli grumi tossici (gli oligomeri amiloidi), che erano presenti anche in individui sulla ventina e su altri individui giovani normali. La dimensione dei grumi è più grande negli individui più anziani e quelli con Alzheimer.
"Questo indica il motivo per cui questi neuroni muoiono presto", ha detto Gheula. "I piccoli grumi di amiloide possono essere una delle ragioni principali. L'accumulo permanente di amiloide in questi neuroni probabilmente contribuisce alla vulnerabilità di queste cellule alla patologia nell'invecchiamento e alle perdite nell'Alzheimer".
I grumi crescenti probabilmente danneggiano e infine uccidono i neuroni. E' noto che quando i neuroni sono esposti a questi grumi, scatenano un eccesso di perdite di calcio nella cellula, che ne può causare la morte.
"E' anche possibile che quando i grumi diventano così grandi, la macchina di degrado della cellula non riesca più a sbarazzarsi di loro e si intasi", ha dichiarato Gheula.
I grumi possono anche causare danni secernendo amiloide fuori della cellula, contribuendo alla formazione delle grandi placche amiloidi presenti nell'Alzheimer. Gheula e colleghi intendono in ricerche future indagare come l'amiloide interno danneggia i neuroni.
Fonte: Northwestern University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Alaina Baker-Nigh , Shahrooz Vahedi , Elena Goetz Davis , Sandra Weintraub , Eileen H. Bigio , William L. Klein , Changiz Geula. Neuronal amyloid-β accumulation within cholinergic basal forebrain in ageing and Alzheimer’s disease. Brain, March 2015 DOI: 10.1093/brain/awv024
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