Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carenza di proteine naturali ​​può essere alla base della demenza

Scienziati dell'Università di Warwick hanno fornito la prima prova che la mancanza di una proteina naturale è legata ai primi segni di demenza.


La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha scoperto che l'assenza della proteina MK2/3 promuove cambiamenti strutturali e fisiologici nelle cellule del sistema nervoso.


Questi cambiamenti hanno dimostrato di avere una relazione significativa con i primi segni di demenza, tra cui la restrizone delle capacità di apprendimento e di formazione della memoria.


L'assenza di MK2/3, nonostante le cellule cerebrali (neuroni) abbiano rilevanti anomalie strutturali, non ha impedito la formazione di ricordi, ma ha impedito a questi ricordi di essere alterati.


I risultati hanno portato i ricercatori a chiedere maggiore attenzione allo studio di MK2/3. Il ricercatore e autore Dr Sonia Corrêa dice che "capire come funziona il cervello a partire dal sub-cellulare fino al livello dei sistemi è fondamentale se vogliamo sviluppare il modo per contrastare i cambiamenti che si verificano con l'invecchiamento. Dimostrando per la prima volta che la proteina MK2/3, richiesta per la comunicazione neuronale, è necessaria per mettere a punto la formazione della memoria, questo studio fornisce nuovi indizi su come i meccanismi molecolari regolano la cognizione".


I neuroni possono adattare i ricordi e renderli più pertinenti alle situazioni attuali, cambiando il modo di comunicare con le altre cellule. Le informazioni nel cervello sono trasferite tra i neuroni a livello delle sinapsi che usano sostanze chimiche (neurotrasmettitori) rilasciati da un neurone (presinaptico) che poi agisce sui recettori nel neurone successivo (postsinaptico) nella catena.


I ricercatori hanno scoperto che il cambiamento, causato dalla mancanza MK2/3, nella forma delle spine dendritiche limita la capacità dei neuroni di comunicare tra loro, portando ad alterazioni nella capacità di acquisire nuovi ricordi.


"Il deterioramento della funzione del cervello avviene di solito quando si invecchia, ma, come risultato della demenza o di altre malattie neurodegenerative, può verificarsi prima nel corso della vita delle persone", afferma il dottor Corrêa. "Per coloro che sviluppano i primi segni di demenza diventa più difficile adattarsi ai cambiamenti della vita, compresa l'esecuzione di operazioni di routine". 

"Per esempio, lavare i piatti; se si sono lavati a mano per tutta la vita e poi si compra una lavastoviglie, può essere difficile per gli anziani, o per chi ha una demenza, acquisire nuovi ricordi necessari per imparare ad usare la macchina e sostituire mentalmente il vecchio metodo di lavare i piatti con il nuovo. Il cambiamento nella forma del neurone postsinaptico a causa dell'assenza di MK2/3 è strettamente correlato con questa incapacità di acquisire nuovi ricordi".


Il Dr Corrêa sostiene che "dato il loro ruolo fondamentale nella formazione della memoria, i percorsi MK2/3 sono potenziali bersagli farmaceutici importanti per il trattamento dei deficit cognitivi associati con l'invecchiamento e la demenza".


La ricerca è stata finanziata dal BBSRC (Biotechnology and Biological Sciences Research Council).

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Warwick  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Katherine L. Eales, Oleg Palygin, Thomas O’Loughlin, Seyed Rasooli-Nejad, Matthias Gaestel, Jürgen Müller, Dawn R. Collins, Yuriy Pankratov, Sonia A.L. Corrêa. The MK2/3 cascade regulates AMPAR trafficking and cognitive flexibility. Nature Communications, 2014; 5: 4701 DOI: 10.1038/ncomms5701

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)