Le persone con decadimento cognitivo hanno una probabilità significativamente maggiore (39%) di subire un ictus, rispetto alle persone con una funzione cognitiva normale, secondo un nuovo studio pubblicato nel CMAJ (Canadian Medical Association Journal).
"Dato l'aumento notevole previsto del numero di persone anziane in tutto il mondo, i tassi di prevalenza del deficit cognitivo e dell'ictus sono previsti in salita nel corso dei prossimi decenni, soprattutto nei paesi ad alto reddito", scrive il dottor Bruce Ovbiagele, presidente del Dipartimento di Neurologia alla Medical University of South Carolina di Charleston nel South Carolina, con i suoi coautori.
Il deficit cognitivo e l'ictus sono i principali contributori della disabilità, e l'ictus è la seconda causa di morte a livello mondiale. Sebbene l'ictus sia legato allo sviluppo e al peggioramento del decadimento cognitivo, non si sa se è vero il contrario.
Precedenti studi che avevano esaminato il legame tra deficit cognitivo e ictus successivo sono risultati contraddittori nelle conclusioni. Lo studio attuale pubblicato in CMAJ, eseguito da ricercatori di Stati Uniti, Taiwan e Corea del Sud, ha analizzato i dati di 18 studi su 121.879 persone con decadimento cognitivo, di cui 7.799 hanno in seguito avuto uno o più ictus. La maggior parte degli studi inclusi sono stati condotti in Nord America o in Europa.
I ricercatori hanno osservato un tasso significativamente più alto di ictus nelle persone con deficit cognitivo che in quelle con normale funzione cognitiva. "Abbiamo riscontrato che il rischio di ictus futuro era superiore al 39% tra i pazienti con decadimento cognitivo al basale rispetto a quelli con funzione cognitiva normale al basale", scrivono gli autori. "Questo rischio aumenta al 64% quando è stata usata una definizione largamente adottata di deterioramento cognitivo".
L'ostruzione dei vasi sanguigni nel cervello (infarti cerebrali), l'aterosclerosi, l'infiammazione e altre condizioni vascolari sono associate a un rischio più alto di ictus e di deterioramento cognitivo e può contribuire all'aumento del rischio. "Il deficit cognitivo dovrebbe essere riconosciuto più largamente come una possibile manifestazione clinica precoce di infarto cerebrale, e quindi dovrebbe essere implementata una gestione tempestiva dei fattori di rischio vascolare per impedire eventuali eventi futuri di ictus e per evitare un ulteriore deterioramento della salute cognitiva", concludono gli autori.
Fonte: Canadian Medical Association Journal via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Meng Lee, Jeffrey L. Saver, Keun-Sik Hong, Yi-Ling Wu, Hsing-Cheng Liu, Neal M. Rao, and Bruce Ovbiagele. Cognitive impairment and risk of future stroke: a systematic review and meta-analysis. CMAJ, August 2014 DOI: 10.1503/cmaj.140147
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