Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alla ricerca di farmaci per l'Alzheimer: un importante passo avanti

I ricercatori della Yale School of Medicine hanno scoperto un nuovo composto farmacologico che inverte i deficit cerebrali dell'Alzheimer in un modello animale.


I loro risultati sono pubblicati nel numero del 5 agosto della rivista PLoS Biology.


Il composto, TC-2153, inibisce gli effetti negativi di una proteina chiamata «fosfatasi tirosina arricchita di STtriatal» (STtriatal-Enriched tyrosine Phosphatase - STEP), cruciale per regolamentare l'apprendimento e la memoria, che sono funzioni cognitive alterate nell'Alzheimer.


"Diminuire i livelli di STEP inverte gli effetti dell'Alzheimer nei topi", ha detto l'autore Paul Lombroso, MD, professore nel Child Study Center alla Yale e nei dipartimenti di neurobiologia e psichiatria alla Yale School of Medicine.


Con i colleghi, ha studiato migliaia di piccole molecole, alla ricerca di quelle che avrebbero inibito l'attività della STEP. Una volta identificati, questi composti di inibizione della STEP sono stati testati in cellule del cervello per esaminare l'efficacia nel fermare gli effetti della STEP. Essi hanno esaminato il composto più promettente in un modello di topo di Alzheimer, e hanno trovato una inversione dei deficit in diversi esercizi cognitivi che misuravano la capacità degli animali di ricordare oggetti visti in precedenza.


Alti livelli di proteine ​​STEP impedisono alle sinapsi del cervello di rafforzarsi. Il rafforzamento sinaptico è un processo necessario per trasformare i ricordi da breve termine in memoria a lungo termine. Quando la STEP è elevata nel cervello, essa esaurisce i recettori dei siti sinaptici, e disattiva altre proteine ​​che sono necessarie per una corretta funzione cognitiva. Questa distruzione può portare all'Alzheimer o ad un certo numero di altri disturbi neuropsichiatrici e neurodegenerativi, tutti caratterizzati da deficit cognitivo.


"La piccola molecola inibitrice è il risultato di una collaborazione quinquennale alla ricerca di inibitori della STEP"
, ha detto Lombroso. "Una singola dose di farmaco provoca un miglioramento nella funzione cognitiva dei topi. Gli animali trattati con il composto TC erano indistinguibili da un gruppo di controllo in diversi compiti cognitivi".


Il team sta attualmente testando il composto TC in altri animali con difetti cognitivi, tra cui ratti e primati non umani. "Questi studi determineranno se il composto può migliorare i deficit cognitivi in ​​altri modelli animali", ha detto Lombroso. "I risultati positivi ci porteranno un passo più vicino alla sperimentazione di un farmaco che migliora la cognizione negli esseri umani".

 

********
Altri autori dello studio comprendono Jian Xu, Manavi Chatterjee, Tyler Baguley, Jonathan Brouillette, Pradeep Kurup, Debolina Ghosh, Jean Kanyo, Yang Zhang, Kathleen Seyb, Chimezie Ononenyi, Ethan Foscue, George Anderson, Jodi Gresack, Gregory Cuny, Marcie Glicksman, Paul Greengard, TuKiet Lam, Lutz Tautz, Angus Nairn, e Jonathan Ellman. Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Health, dall'American Health Assistance Foundation, e dall'Alzheimer's Drug Discovery Foundation.

 

 

 

 

 


FonteYale University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Jian Xu, Manavi Chatterjee, Tyler D. Baguley, Jonathan Brouillette, Pradeep Kurup, Debolina Ghosh, Jean Kanyo, Yang Zhang, Kathleen Seyb, Chimezie Ononenyi, Ethan Foscue, George M. Anderson, Jodi Gresack, Gregory D. Cuny, Marcie A. Glicksman, Paul Greengard, TuKiet T. Lam, Lutz Tautz, Angus C. Nairn, Jonathan A. Ellman, Paul J. Lombroso. Inhibitor of the Tyrosine Phosphatase STEP Reverses Cognitive Deficits in a Mouse Model of Alzheimer's Disease. PLoS Biology, 2014; 12 (8): e1001923 DOI: 10.1371/journal.pbio.1001923

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.