Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo "siero di latte" controlla i picchi di zucchero, legati anche all'Alzheimer

I picchi di zucchero nel sangue ("punte" di glucosio dopo-pasto) possono mettere in pericolo la vita dei milioni di persone con il diabete. Essi sono stati collegati alle malattie cardiovascolari, al cancro, all'Alzheimer, all'insufficienza renale e ai danni alla retina.


Ora un nuovo studio dell'Università di Tel Aviv, pubblicato in Diabetologia, suggerisce un nuovo modo per sopprimere questi picchi mortali di glucosio postprandiale: consumare prima di colazione delle proteine ​​del siero di latte concentrato, che si trova nella parte acquosa del latte separato dalla cagliata di formaggio.


Secondo il Prof. Daniela Jakubowicz e il dottor Julio Wainstein dell'Unità Diabete del Wolfson Medical Center della TAU, il Prof. Oren Froy della Hebrew University di Gerusalemme, e il Prof. Bo Ahrén della Lund in Svezia, il consumo di proteine ​​del siero di latte prima dei pasti può anche ridurre la necessità dei diabetici di trattamento con insulina.


"La cosa notevole è che il consumo di proteine ​​del siero di latte prima dei pasti riduce i picchi di zucchero nel sangue che avvengono dopo i pasti. Inoltre esso migliora la risposta all'insulina del corpo, mettendolo nella stessa gamma, o addirittura superiore, a quella prodotta dai nuovi farmaci anti-diabetici", ha detto il Prof. Jakubowicz. "Un'elevata assunzione di latte è stata a lungo associata ad un minore rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari, e le proteine ​​del siero di latte aumentano la produzione di un ormone intestinale chiamato «glucagone-like peptide-1» (GLP-1), che stimola la secrezione di insulina. Questo, a sua volta, riduce l'aumento di glucosio nel sangue dopo i pasti".

 

Un cocktail di siero di latte prima di colazione

"Abbiamo ipotizzato che, stimolare la produzione di GLP-1 con il consumo di proteine ​​del siero di latte prima di un pasto, possa aumentare la secrezione di insulina e avere effetti ipoglicemizzanti benefici nel diabete di tipo 2", ha detto il Prof. Jakubowicz.
Lo studio è stato condotto su 15 soggetti con diabete di tipo 2 ben controllati, al Wolfson Medical Center. I partecipanti sono stati randomizzati per ricevere 50g di siero di latte in 250 ml di acqua oppure un placebo, seguito da una colazione standard ad alto indice glicemico di tre fette di pane bianco e gelatina zuccherata (un pasto progettato per produrre il picco massimo di glucosio postprandiale).


Sono stati prelevati campioni di sangue 30 minuti prima del pasto, dopo l'assunzione della proteina del siero di latte o del placebo. Ulteriori campioni di sangue, valutazioni della concentrazione plasmatica di glucosio, GLP-1 intatti, e concentrazioni di insulina venivano presi quando era servita la prima colazione e a intervalli di 15, 30, 60, 90, 120, 150, e 180 minuti dopo il pasto.

 

Il pasto più importante della giornata?

I ricercatori hanno scoperto che i livelli di glucosio si riducono del 28 per cento dopo il pre-carico del siero nel periodo post-pasto di 180 minuti, con una riduzione uniforme durante le fasi iniziali e tardive. Con il pre-carico del siero di latte, anche le risposte dell'insulina e del GLP-1 erano significativamente più alte (105 e 141 per cento, rispettivamente), producendo un aumento del 96 per cento della risposta insulinica iniziale.


"La risposta insulinica iniziale, che di solito è carente nei diabetici di tipo-2, era significativamente più alta dopo l'assunzione delle proteine ​​del siero, rispetto al placebo, e il precarico delle proteine ​​del siero hanno ridotto significativamente il rialzo della glicemia dopo colazione", ha dichiarato il Prof. Jakubowicz. "Le proteine ​​del siero di latte potrebbero quindi rappresentare un nuovo approccio per migliorare le strategie di riduzione della glicemia nel diabete di tipo 2".


Sulla base dei risultati di questo studio, gli autori stanno prendendo in considerazione uno studio clinico a lungo termine per testare i benefici duraturi del consumo di proteine ​​del siero di latte per i diabetici.

 

 

 

 

 


FonteAmerican Friends of Tel Aviv University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Daniela Jakubowicz, Oren Froy, Bo Ahrén, Mona Boaz, Zohar Landau, Yosefa Bar-Dayan, Tali Ganz, Maayan Barnea, Julio Wainstein. Incretin, insulinotropic and glucose-lowering effects of whey protein pre-load in type 2 diabetes: a randomised clinical trial. Diabetologia, 2014; 57 (9): 1807 DOI: 10.1007/s00125-014-3305-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.