Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possono nascere ingorghi nelle cellule del cervello e scomparire in 30 secondi

Gli automobilisti delle città con traffico più caotico, spesso paralizzato, potrebbero imparare qualcosa dal moscerino della frutta.


Degli scienziati hanno scoperto che anche in meno di 30 secondi possono formarsi e sciogliersi dei blocchi cellulari nelle cellule nervose del cervello dell'insetto, l'equivalente molecolare degli ingorghi.


I risultati, pubblicati sulla rivista PLoS ONE, potrebbero fornire indizi agli scienziati per identificare e curare meglio le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e l'Huntington.


"La nostra ricerca suggerisce che i blocchi permanenti e fissi possono ostacolare il trasporto di importanti componenti cellulari e, in ultima analisi, portare alla degenerazione e alla morte cellulare", dice il ricercatore Shermali Gunawardena, PhD, assistente professore di scienze biologiche al College di Arti e delle Scienze dell'Università di Buffalo. "Al contrario, i blocchi che si risolvono possono essere benigni"."Questa è una distinzione importante che potrebbe aiutare i ricercatori a decidere su quale tipo di blocchi concentrarsi, per sviluppare farmaci e altre forme di terapia per alcune di queste malattie debilitanti".


Gli scienziati sanno da tempo che molti componenti cellulari essenziali sono trasportati lungo tratti di cellule nervose chiamati «percorsi neuronali», e che questi movimenti sono necessari per la crescita, il funzionamento e la manutenzione dei neuroni. Solo di recente, tuttavia, sono riusciti a comprendere le molte proteine ​​che aiutano a controllare questi movimenti.


Nello studio della UB, i ricercatori hanno esaminato le cellule nervose isolate delle larve di moscerino della frutta. I percorsi neuronali di queste larve sono simili ai circuiti neuronali degli esseri umani. Di solito i ricercatori identificano i blocchi attraverso immagini ferme di larve morte. Queste immagini forniscono solo un'istantanea, invece di una rappresentazione del comportamento dei componenti cumulati su periodi distinti. I ricercatori della UB hanno cambiato l'approccio, analizzando i percorsi neuronali di larve viventi. A differenza delle immagini fisse, questo metodo mostra come il trasporto dei componenti cambia con l'evolversi dei percorsi neuronali nel tempo.


I ricercatori hanno scoperto che alcuni blocchi si formano e si dissolvono, piuttosto rapidamente. Per esempio, un blocco appariva e spariva nell'intervallo di 29 secondi. La sua vita relativamente breve, dice la Gunawardena, indica che il blocco è probabilmente benigno e non dannoso per la cellula. La distinzione è importante, secondo lei, perché potrebbe consentire ai ricercatori di concentrarsi sui blocchi permanenti che probabilmente fermano il movimento cellulare e possono comportare i rischi più gravi per la salute.


I ricercatori hanno visto anche come il trasporto di materiali essenziali, per diversi giorni, contribuisce alla crescita dei neuroni. Se il trasporto è interrotto, la crescita del neurone è compromessa. Quando il neurone cresce, aumenta lo spostamento di alcuni componenti che trasportano proteine ​​sinaptiche mentre altri componenti non mostrano variazioni significative. Ciò suggerisce che il trasporto di componenti nei circuiti neuronali è legato alla crescita e alla funzione della cellula nervosa.


Presi nell'insieme, i risultati suggeriscono che è necessaria altra ricerca per capire meglio le caratteristiche spaziali e temporali del trasporto dei materiali essenziali all'interno dei neuroni negli organismi viventi. Questo, a sua volta, fornirà indizi sul modo in cui i difetti di questo sistema possono portare a malattie neurodegenerative e, forse, al modo migliore per identificare e trattare questi disturbi.



Allo studio hanno collaborato Gary J. Iacobucci, studente laureato in neuroscienze alla UB; Noura Abdel Rahman, laureato della UB che collabora volontariamente nel laboratorio della Shermali; Aida Andrades Valtueña, studente scambista dalla Spagna; e Tapan Kumar Nayak, ricercatore post-dottorato della UB. Il lavoro è stato parzialmente finanziato dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 

 


Fonte:  Cory Nealon in University at Buffalo  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenit:  Gary J. Iacobucci, Noura Abdel Rahman, Aida Andrades Valtueña, Tapan Kumar Nayak, Shermali Gunawardena. Spatial and Temporal Characteristics of Normal and Perturbed Vesicle Transport. PLoS ONE, 2014; 9 (5): e97237 DOI: 10.1371/journal.pone.0097237

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)