Uno studio recente, pubblicato sul Journal of Clinical Pharmacy, che ha coinvolto la Aston University (GB), il South Essex Partnership University NHS Foundation Trust (SEPT) e l'Università dell'East Anglia (GB), ha scoperto che sono comuni le prescrizioni errate al momento del ricovero nei servizi di salute mentale.
Lo studio, ha scoperto che si sono verificati errori di farmaci per 212 pazienti sui 377 (56,2%) ricoverati nel reparto di valutazione, da marzo a giugno 2012. Gli errori sono stati corretti da un semplice intervento guidato dalla farmacia, realizzato da un servizio di farmacia proprio del Trust.
I ricercatori hanno scoperto che, se detti errori non fossero stati corretti, più di tre quarti dei pazienti sarebbero stati esposti a un danno moderato. Gli errori coinvolgevano diversi farmaci, compresi gli anti-psicotici, i farmaci cardiaci e quelli per il diabete, che sono usati per trattare una serie di malattie tra cui l'Alzheimer, la schizofrenia e il disturbo bipolare (in precedenza chiamato depressione maniacale).
Ian Maidment, docente di Farmacia Clinica alla Aston University, che ha curato la ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo scoperto che gli errori farmacologici possono riguardare più della metà dei pazienti ricoverati nei Servizi di Salute Mentale del NHS (> servizio sanitario nazionale della Gran Bretagna). Questi errori possono essere corretti da un semplice intervento guidato della farmacia. I SEPT hanno un servizio di di farmacia dedicato "di eccellenza", che mira a rivedere il farmaco per ogni ricovero, e impedire agli errori di raggiungere il paziente e causare danni. E' preoccupante che non sappiamo quanto siano diffusi tali servizi, e i rapporti nazionali recenti hanno verificato una mancanza di servizi di farmacia nella salute mentale".
Hilary Scott, farmacista responsabile dei SEPT, ha detto: "Abbiamo introdotto la riconciliazione dei farmaci guidata dalla farmacia quando sono stati riportati al nostro interno i servizi di farmacia nell'Essex, in Aprile 2010. Questo costituisce un aspetto importante del nostro servizio di farmacia clinica in quasi tutti i ricoveri nell'unità di valutazione della salute mentale che beneficiano del servizio. Ciò significa che c'è una maggiore probabilità che i farmaci prescritti al momento del ricovero corrispondano a quelli che il paziente assumeva prima del ricovero, riducendo al minimo i rischi associati a errori terapeutici che di solito si verificano quando un paziente passa da un ambeinte di cura ad un altro".
Il Dr Chris Fox, uno dei ricercatori, e conferenziere clinico senior alla Norwich Medical School dell'UEA (University of East Anglia), ha commentato: "Come medico sono molto preoccupato che questi errori possano aver causato un danno reale e dimostrano l'importanza dell'approccio multi-disciplinare pro-attivo per la gestione dei farmaci".
Ian Maidment ha aggiunto: "E' importante continuare a prendere i soliti farmaci, anche se si teme che ci possa essere stato un errore. Se si hanno dei dubbi ci si deve rivolgere al medico o al farmacista". Egli ha anche evidenziato la necessità di ulteriori ricerche: "Questo progetto ha studiato solo gli errori del momento in cui i pazienti sono stati ammessi ai servizi di salute mentale per cure secondarie e si sa poco sul rischio di tali errori quando i pazienti passano dalle cure secondarie alle cure primarie. Abbiamo bisogno di molta più ricerca sulla frequenza e sui modi per ridurre questi tipi di errori".
Fonte: Aston University, via AlphaGalileo.
Riferimenti: Kay Brownlie, Carl Schneider, Roger Culliford, Chris Fox, Alexis Boukouvalas, Cathy Willan, Ian D. Maidment. Medication reconciliation by a pharmacy technician in a mental health assessment unit. International Journal of Clinical Pharmacy, 2013; DOI: 10.1007/s11096-013-9875-8
Pubblicato in alphagalileo.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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