Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Parlare una seconda lingua può ritardare varie demenze

Il più grande studio eseguito sul tema fino ad oggi dimostra che parlare una seconda lingua può ritardare l'insorgenza di tre tipi di demenze.


La ricerca è pubblicata dal 6 Novembre 2013 on line su Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.


Lo studio ha scoperto che le persone che parlano due lingue sviluppano una demenza quattro anni e mezzo più tardi rispetto alle persone che parlano una sola lingua (ndt: mezzo anno in più di quanto ha concluso lo studio citato ell'immagine a fianco).


"Il nostro studio è il primo a segnalare un vantaggio nel parlare due lingue per le persone che non sono in grado di leggere, il che suggerisce che il livello di istruzione di una persona non è sufficiente a spiegare questa differenza", ha detto l'autore dello studio Suvarna Alladi (DM), dell'Istituto Nizam di Scienze Mediche di Hyderabad in India. "Si ritiene che parlare più di una lingua possa portare ad un migliore sviluppo delle aree del cervello che gestiscono le funzioni esecutive e i compiti di attenzione, e che possono contribuire a proteggere dall'insorgenza della demenza".


Per lo studio sono state valutate 648 persone provenienti dall'India, con un'età media di 66 anni e con diagnosi di una demenza, comprese 391 che parlano due o più lingue. Un totale di 240 avevano l'Alzheimer, 189 la demenza vascolare e 116 demenza frontotemporale, e il resto aveva la demenza a corpi di Lewy e la demenza mista. Il 14 per cento era analfabeta.


Le persone che parlano due lingue hanno avuto un esordio più tardivo dell'Alzheimer, della demenza frontotemporale e della demenza vascolare rispetto alle persone che parlano una sola lingua. La differenza è stata riscontrata anche in coloro che non sapevano leggere.


Non c'è nessun ulteriore beneficio nel parlare più di due lingue. L'effetto di due lingue sull'età di insorgenza della demenza è stato evidenziato indipendentemente da altri fattori come l'istruzione, il sesso, la professione e l'area di residenza dei partecipanti, città o campagna.


"Questi risultati offrono una forte evidenza dell'effetto protettivo del bilinguismo dalla demenza in una popolazione molto diversa da quella studiata finora in termini di etnia, cultura e modelli di linguaggio usato", ha detto Alladi.


Lo studio è stato finanziato dal Dipartimento Indiano di Scienza e Tecnologia.

 

 

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (AAN).

Riferimenti: Suvarna Alladi, DM, Thomas H. Bak, MD, Vasanta Duggirala, PhD, Bapiraju Surampudi, PhD, Mekala Shailaja, MA, Anuj Kumar Shukla, MPhil, Jaydip Ray Chaudhuri, DM and Subhash Kaul, DM. Bilingualism delays age at onset of dementia, independent of education and immigration status. Neurology, November 2013, doi: 10.1212/01.wnl.0000436620.33155.a4

Pubblicato in aan.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.