Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anche dormire troppo favorisce la demenza?

Le persone con periodi di sonno lunghi più di 9 ore al giorno hanno un declino cognitivo più rapido rispetto a quelli che dormono 6-8 ore, riferiscono dei ricercatori.


"Dal momento che la durata del sonno è potenzialmente modificabile, la relazione tra durata del sonno e declino cognitivo potrebbe anche avere implicazioni pratiche per la prevenzione primaria di demenza e disturbi cognitivi", essi dicono.


Però la stessa relazione non è stata osservata nelle persone che dormono poco (meno di 5 ore/notte).


Per un periodo di 3 anni, 1.086 persone con un sonno normale di durata totale di almeno 9 ore (la somma di sonno notturno e sonnellino diurno), hanno sperimentato una diminuzione media di 0,6 punti del punteggio Mini-Mental State Examination (MMSE): da 29,7 a 29,1.


Questa diminuzione è significativamente maggiore del calo di 0,2 punti sperimentato da 1.331 individui con un tempo di sonno totale giornaliero da 6 a 8 ore e del declino di 0,5 punti dei 298 partecipanti con un sonno giornaliero di 5 ore o meno. La significatività é rimasta dopo aver tenuto conto delle variabili di confondimento come l'età, e dei 14 partecipanti il cui MMSE é cambiato di più di 15 punti. La differenza tra sonno normale e breve non é quindi significativa.


I ricercatori fanno notare sul Journal of Psychiatric Research che, anche se la riduzione del MMSE è significativamente maggiore in chi dorme molto, "in termini assoluti, è un cambiamento modesto". Essi calcolano che il tasso annuale di declino cognitivo sia di 0,2 punti/anno per chi dorme molto, significativamente maggiore rispetto ai zero punti/anno dei dormienti normali.


E' possibile che dormire molto possa essere un sintomo precoce di declino cognitivo, commenta il team guidato da Julián Benito-León (Ospedale Universitario "12 de Octubre", Madrid, Spagna), o che il sonno eccessivo aumenti il rischio di declino cognitivo. "Al momento, tuttavia, non abbiamo conoscenza di alcuna spiegazione fisiologica plausibile per un tale rapporto di causa-effetto", aggiungono.


Ma qualunque sia il meccanismo, "questo studio fornisce ulteriori prove che il deficit cognitivo nei disturbi del sonno non é statico", concludono i ricercatori.

 

 

 

 

 


Fonte: Madrid University Hospital

Riferimenti: Julián Benito-León, Elan D. Louis, Félix Bermejo-Pareja. Cognitive decline in short and long sleepers: A prospective population-based study (NEDICES). J Psychiatric Res 2013,doi:10.1016/j.jpsychires.2013.09.007

Pubblicato da Lucy Piper in medwireNews (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.