Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Neurobiology of Aging ha trovato prove promettenti che indicano che l'Alzheimer peggiora notevolmente in caso di mancanza di recettori dei cannabinoidi nel corpo, il che indica che la malattia potrebbe essere trattata con la cannabis, che attiva naturalmente questi recettori.
Per lo studio, i ricercatori hanno usato topi con Alzheimer, e li hanno divisi in due gruppi: uno di controllo ed uno con carenza di recettori dei cannabinoidi (CB1).
I ricercatori hanno scoperto che i topi che erano carenti di un particolare recettore cannabinoide "hanno mostrato difficoltà di apprendimento e deficit di memoria" rispetto al gruppo di controllo.
Secondo quanto riportato dall'articolo di pubblicazione dello studio, "i topi sopravvissuti mostravano una ridotta quantità di proteina precursore dell'amiloide (APP) e i suoi frammenti suggeriscono un'influenza regolatoria dei CB1 sull'elaborazione dell'APP, che è stata confermata dalla modulanzione dell'espressione dei CB1 in vitro".
I ricercatori concludono che "questi risultati indicano che la carenza di CB1 può peggiorare i deficit cognitivi correlati all'Alzheimer e supportano il ruolo potenziale dei CB1 come bersaglio farmacologico".
Questi risultati contribuiscono a confermare un'altro studio pubblicato di recente sulla rivista Molecular and Cellular Neuroscience, che ha scoperto che la cannabis può rallentare, e potenzialmente anche curare, l'Alzheimer.
Fonte: Institute for Pathobiochemistry, University Medical Center, Johannes Gutenberg University Mainz, Mainz, Germany
Riferimento: Christoph Stumm, Christof Hiebel, Regina Hanstein, Martin Purrio, Heike Nagel, Andrea Conrad, Beat Lutz, Christian Behl, Angela B. Clement. Cannabinoid receptor 1 deficiency in a mouse model of Alzheimer's disease leads to enhanced cognitive impairment despite of a reduction in amyloid deposition. Neurobiology of Aging, Volume 34, Issue 11, Pages 2574-2584, November 2013, doi:10.1016/j.neurobiolaging.2013.05.027
Pubblicato da Johnny Green in TheWeedBlog (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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