Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il turbo del cervello che potenzia la comunicazione tra i neuroni

Individuare una macchina che suona il clacson nel traffico intenso, fare zapping tra calcio e un thriller in TV senza perdere la trama, e non dimenticare l'inizio di una frase quando siamo arrivati alla fine: noi consideriamo normali tutte queste funzioni quotidiane.


Esse ci permettono di reagire a situazioni in rapida evoluzione e di effettuare anche attività complesse correttamente. Per far funzionare tutto questo, i circuiti neuronali del nostro cervello devono essere molto flessibili.


 Gli scienziati che lavorano sotto la guida dei neurobiologi Nils Brose e Erwin Neher al Max Planck Institutes di Medicina Sperimentale e di Chimica Biofisica di Göttingen hanno ora scoperto un importante meccanismo molecolare che trasforma i neuroni in veri maestri di adattamento.


I neuroni comunicano tra loro mediante contatti specializzati da cellula a cellula chiamati sinapsi. All'inizio, un neurone emittente viene eccitato e invia una scarica di messaggeri chimici chiamati neurotrasmettitori. Queste molecole di segnalazione raggiungono quindi la cellula ricevente e ne influenzano lo stato di attivazione.


Il processo di scarica trasmettitente è molto complesso e fortemente regolamentato. Sono protagoniste le vescicole sinaptiche, piccole vesciche circondate da una membrana, che vengono caricate di neurotrasmettitori e li rilasciano fondendosi con la membrana cellulare. Per riuscire a rispondere alla stimolazione in qualsiasi momento, rilasciando trasmettitori, un neurone deve avere una certa quantità di vescicole pronte per andare ad ognuna delle sue sinapsi. Brose ha studiato le basi molecolari di questo stoccaggio per anni.

 


Il problema non è solo accademico. "Il numero di vescicole immediatamente rilasciabili ad una sinapsi determina la sua affidabilità", spiega il Brose. "Se ce ne sono troppo poche e si riformano troppo lentamente, la corrispondente sinapsi si stanca molto rapidamente in condizioni di attivazione ripetuta. Succede il contrario quando una sinapsi riempie rapidamente le sue vescicole subito disponibili, sotto pressione. Infatti, tale sinapsi può anche migliorare con l'attivazione costante".

 


Si può osservare questa adattabilità sinaptica in quasi tutti i neuroni. E' nota come plasticità a breve termine ed è indispensabile per un gran numero di processi cerebrali estremamente importanti. Senza di essa, non saremmo in grado di localizzare i suoni, sarebbe impossibile la matematica mentale, e si perderebbe la velocità e la flessibilità con la quale possiamo alterare il comportamento e spostare l'attenzione su nuovi obiettivi.


Alcuni anni fa, Brose e il suo team hanno scoperto una proteina con il nome criptico di Munc13. Non solo questa proteina è indispensabile per il ripristino delle vescicole da rilasciare immediatamente alle sinapsi; l'attività neuronale la regola in modo tale da adattare la fornitura pronta di vescicole in funzione della domanda. Questa regolazione avviene per mezzo di un complesso costituito dalla proteina di segnalazione calmodulina e dagli ioni di calcio che si accumulano nelle sinapsi durante l'attività intensa dei neuroni.


"Il nostro precedente lavoro su singoli neuroni in capsule di Petri ha dimostrato che il complesso calcio-calmodulina attiva la Munc13 e di conseguenza assicura che le vescicole immediatamente rilasciabili siano reintegrate velocemente"
, dice Noa Lipstein, scienziata israeliana ospite nel laboratorio di Brose. "Ma molti colleghi non erano convinti che questo processo avesse un ruolo nei neuroni del cervello intatto".

 


Così la Lipstein e il suo collega giapponese Takeshi Sakaba hanno creato un topo mutante con proteine Munc13 alterate geneticamente, che non potevano essere attivate dal complesso calcio-calmodulina.


I due neurofisiologi hanno prima studiato gli effetti di questa manipolazione genetica sulle sinapsi coinvolte nella localizzazione del suono, che di solito sono attivate diverse centinaia di volte ogni secondo. "Il nostro studio mostra che l'efficienza prolungata delle sinapsi nelle reti di neuroni intatti dipende in modo determinante dall'attivazione di Munc13 dai complessi calcio-calmodulina", spiega Lipstein.


Gli scienziati di Göttingen sono convinti dell'importanza del loro studio. Dopo tutto, importanti neuroscienziati del passato hanno considerato il sensore del calcio responsabile della plasticità sinaptica a breve termine e la sua proteina bersaglio come il Santo Graal. "Credo veramente che abbiamo scoperto un meccanismo molecolare chiave della plasticità a breve termine con un ruolo in tutte le sinapsi nel cervello, e non solo nei neuroni coltivati, come molti colleghi credevano", conclude la Lipstein.


E se si proverà, nei fatti, che ha ragione nell'interpretare i risultati, la proteina Munc13 potrebbe anche essere un bersaglio farmacologico ideale per i farmaci che influenzano la funzionalità del cervello.

 

 

 

 

 


Fonte: Max-Planck-Gesellschaft.

Riferimento: Noa Lipstein, Takeshi Sakaba, Benjamin H. Cooper, Kun-Han Lin, Nicola Strenzke, Uri Ashery, Jeong-Seop Rhee, Holger Taschenberger, Erwin Neher, Nils Brose. Dynamic Control of Synaptic Vesicle Replenishment and Short-Term Plasticity by Ca2 -Calmodulin-Munc13-1 Signaling. Neuron, 2013; DOI: 10.1016/j.neuron.2013.05.011

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)