Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer insorge da un segnale sbagliato per la divisione cellulare?

Una nuova ipotesi è stata sviluppata da ricercatori di Bochum (Germania) sul modo in cui potrebbe iniziare l'Alzheimer, e l'hanno fatto analizzando l'interazione delle proteine Fe65 e BLM che regolano la divisione cellulare.

Nel modello di coltura cellulare, hanno scoperto strutture sferiche nel nucleo che contiene Fe65 e BLM. L'interazione tra le proteine ha innescato un segnale errato della divisione cellulare. Questo potrebbe spiegare la degenerazione e la morte delle cellule nervose nei pazienti di Alzheimer.


  Strutture sferiche nel nucleo cellulare: l'immagine
al microscopio a fluorescenza mostra diverse cellule
coltivate in laboratorio. Nel nucleo (in questo caso
di colore blu), la proteina Fe65 è fusa con altre
proteine come la BLM formando le strutture sferiche
che si vedono in giallo. In rosso il citoscheletro della
cellula, una maglia molto flessibile nel citoplasma,
formato da proteine. (Credit: © Thorsten Müller)

Il team guidato dal Dr. Thorsten Müller e dal Prof. Dr. Katrin Marcus del Dipartimento di Proteomica Funzionale, in collaborazione con il Centro Proteoma Medico della RUB diretto dal Prof. Helmut E. Meyer ha riferito i risultati sul Journal of Cell Science.

Identificati i componenti delle strutture sferiche nel nucleo

La cosiddetta proteina precursore dell'amiloide (APP) è fondamentale per l'Alzheimer. Si estende nella membrana cellulare, e i suoi prodotti di scarto sono collegati ai depositi proteici che si formano nei pazienti di Alzheimer fuori delle cellule nervose.


L'APP ancora la proteina Fe65 alla membrana; questa caratteristica era al centro di questo studio. La Fe65 può migrare dentro nel nucleo, in cui svolge un ruolo nella replicazione e riparazione del DNA. Usando cellule cresciute in laboratorio, il team guidato dal dottor Müller ha stabilito che la Fe65 può unirsi con altre proteine nel nucleo della cellula a formare strutture sferiche, le cosiddette "sfere nucleari".


La video-microscopia mostra che queste strutture anulari si fondono una con l'altra e così possono crescere. "Con uno speciale modello di coltura cellulare, siamo riusciti ad identificare i componenti aggiuntivi di queste sfere", afferma Andreas Schrötter, dottorando nel gruppo di lavoro Morbus Alzheimer all'Istituto di Proteomica Funzionale. Tra altre cose, gli scienziati hanno trovato la proteina BLM, nota nella sindrome di Bloom, una malattia ereditaria estremamente rara, associata a nanismo, immunodeficienza, e un maggiore rischio di cancro. La BLM è coinvolta nella replicazione e riparazione del DNA nel nucleo.

La quantità di Fe65 determina la quantità di BLM nel nucleo della cellula

Il team di Müller ha dato uno sguardo più da vicino alla funzione della Fe65. Mediante la manipolazione genetica, i ricercatori hanno generato colture cellulari con presenza ridotta di Fe65. Una quantità minore di Fe65 ha così generato una quantità minore di proteina BLM nel nucleo. La BLM si è invece raccolta in un'altra area della cella, il reticolo endoplasmatico.


Inoltre, i ricercatori hanno trovato un tasso inferiore di replicazione del DNA nelle cellule modificate geneticamente. In questo modo, la Fe65 influenza la replicazione del materiale genetico tramite la proteina BLM. Quando i ricercatori hanno riportato la produzione di Fe65 a quella orginaria, anche la quantità di BLM nel nucleo è nuovamente aumentata.

L'Fe65 è un innesco possibile dell'Alzheimer

Nei pazienti con Alzheimer la proteina APP (un partner di interazione del Fe65) cambia. L'interazione delle due molecole è importante per il trasporto di Fe65 nel nucleo, dove regola la divisione cellulare in combinazione con la BLM. Il gruppo di Müller ipotizza che l'interazione APP-Fe65 alterata mandi per errore alle cellule il segnale di dividersi. Dato che le cellule nervose normalmente non possono dividersi, in questo modo degenerano e muoiono.


"Questa ipotesi, che perseguiamo nel gruppo di lavoro Morbus Alzheimer, offre anche nuovi spunti di partenza per potenziali terapie, che sono richieste con urgenza per l'Alzheimer", dice il Dott. Mueller. In futuro, il gruppo valuterà anche se, e in che modo, la quantità di BLM è alterata nei pazienti con Alzheimer rispetto ai soggetti sani.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: Ruhr-Universitaet-Bochum, via AlphaGalileo.

Riferimento: A. Schrotter, T. Mastalski, FM Nensa, M. Neumann, C. Loosse, K. Pfeiffer, FE Magraoui, HW Platta, R. Erdmann, C. Theiss, J. Uszkoreit, M. Eisenacher, HE Meyer, K. Marcus, T. Muller. FE65 regulates and interacts with the Bloom syndrome protein in dynamic nuclear spheres - potential relevance to Alzheimer's disease. Journal of Cell Science, 2013; DOI: 10.1242/jcs.121004.

Pubblicato in Science Daily il 11 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)