Studi epidemiologici hanno concluso che le abitudini alimentari e gli antiossidanti nella dieta possono influenzare l'incidenza di patologie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson.
Negli ultimi anni, una serie di studi hanno confermato gli effetti neuroprotettivi dei polifenoli in modelli cellulari e animali.
Tuttavia, la maggior parte di questi studi si sono concentrati solo sulle proprietà antiossidanti di questi composti e meno sul meccanismo di azione a livello cellulare e molecolare.
Ora un nuovo studio della Sbarro Health Research Organization (SHRO), Centro Biotecnologie alla Temple University di Filadelfia in USA) e dell'Università di L'Aquila (Italia) mostra che i polifenoli del cacao inducono la neuroprotezione attivando il percorso di sopravvivenza BDNF, sia sulle cellule delle placche trattate che sulle cellule di oligomeri amiloide-beta (Aß) trattate, con conseguente neutralizzazione della distrofia dei neuriti.
I risultati, pubblicati sul Journal of Cellular Biochemistry, possono avere importanti implicazioni per la prevenzione del deterioramento cognitivo degli anziani e nelle malattie neurodegenerative, per contrastare la progressione della malattia.
"I nostri studi indicano per la prima volta che i polifenoli del cacao non agiscono solo come mero antiossidante ma, direttamente o indirettamente, attivanoe il percorso di sopravvivenza BDNF contrastando la morte neuronale", spiega Annamaria Cimini dell'Università degli Studi di L'Aquila, autore principale dello lo studio.
"Capire il potenziale di prevenzione e il meccanismo d'azione degli alimenti funzionali ci può dare un mezzo per limitare la progressione del deterioramento cognitivo", spiega Antonio Giordano, fondatore e direttore dell'Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro e la Medicina Molecolare.
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Fonte: Sbarro Health Research Organization (SHRO), via Newswise.
Pubblicato in Science Daily il 12 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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