Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperimento delinea un potenziale trattamento "dolce" per il Parkinson

Ricercatori dell'Università di Tel Aviv descrivono esperimenti che potrebbero portare ad un nuovo approccio nel trattamento del Parkinson (PD) con un dolcificante comune, il mannitolo.

Questa ricerca è stata presentata il 6 Aprile alla 54° Conferenza Annuale sulla Ricerca della Drosophila, organizzata dalla Genetics Society of America a Washington DC dal 3 al 7 aprile 2013.


Il mannitolo è un alcool di zucchero noto come ingrediente della gomma da masticare e delle caramelle senza zucchero. Isolato in origine dall'orniello, il mannitolo è ritenuto che fosse la "manna" che pioveva dal cielo [durante la permanenza degli ebrei di Mosè nel deserto], in tempi biblici. Il mannitolo è prodotto da funghi, batteri, alghe e piante, ma il corpo umano non può farlo. Per la maggior parte degli usi commerciali è estratto dalle alghe marine, anche se i chimici possono sintetizzarlo.

E può diventare anche qualcosa di più che un dolcificante.

La Food and Drug Administration ha approvato il mannitolo come diuretico per via endovenosa per eliminare il liquido in eccesso. Permette anche ai farmaci di attraversare la barriera ematoencefalica (BBB), le cellule strettamente collegate che formano le pareti dei capillari nel cervello. Le strette giunzioni che tengono insieme le cellule di questi piccolissimi vasi sanguigni sono leggermente divaricate cinque minuti dopo un'infusione di mannitolo nell'arteria carotide, e rimangono aperte per circa 30 minuti.


Il mannitolo ha un altro talento, seppure meno esplorato: impedisce a una proteina appiccicosa chiamata α-sinucleina di incollarsi alla parte di substantia nigra del cervello delle persone con Parkinson e demenza a corpi di Lewy (LBD), che ha sintomi simili al PD. Nello stato di malattia, le proteine prima si piegano erroneamente (misfolding), e poi formano fogli che si aggregano e poi si estendono, formando fibrille gommose.


Certe sostanze biochimiche, chiamate chaperoni [ciceroni] molecolari, di solito stabilizzano le proteine ​​e le aiutano a ripiegarsi nelle loro forme tridimensionali native, essenziali per le loro funzioni. Il mannitolo è un accompagnatore chimico. Così come un ragazzo che consegna le pizze tuttofare, apre la porta e porta dentro la pizza, il mannitolo può essere usato come trattamento del Parkinson, perchè può entrare nel cervello e ripristinare la piegatura normale dell'α-sinucleina.


Daniel Segal, PhD, e i colleghi dell'Università di Tel Aviv hanno studiato gli effetti del mannitolo sul cervello, nutrendo con esso dei moscerini della frutta che avevano una forma di PD con α-sinucleina altamente aggregata. I ricercatori hanno utilizzato un "movimento a tentativo di scalata" per studiare il movimento dei moscerini. I moscerini normali scorrazzano sulle pareti di una provetta, ma quelli con il cervello gravato di α-sinucleina aggregata restano sul fondo, presumibilmente perché non riescono a muoversi normalmente. La percentuale di mosche che si arrampica per un centimetro ogni 18 secondi valuta l'effetto del mannitolo.


Una fase sperimentale ha testato dei moscerini ogni giorno per 27 giorni. Trascorso tale termine, il 72% delle mosche normali è salito, rispetto al 38% delle mosche con PD. La mancanza di ascensione fino al bordo della provetta indica "gravi disfunzioni motori". Il contrario era per i moscerini allevati per accogliere il gene α-sinucleina umano mutante, che, come larve, avevano banchettato con il mannitolo che addolciva il supporto al fondo dei flaconi. Questi moscerini andavano molto meglio: il 70% di loro saliva dopo 27 giorni. E fette del loro cervello evidenziano una diminuzione del 70% di accumulo di proteine misfolded rispetto ai cervelli delle mosche mutanti allevate su un supporto normale senza mannitolo.


Trasformare l'aiuto per arrampicarsi ai moscerini ammalati, in un nuovo trattamento per le persone è un lungo viaggio, ma la ricerca suggerisce una possibile direzione terapeutica. Il Dott. Segal, tuttavia, avverte che le persone con Parkinson o simili disturbi del movimento, non devono mangiare una tonnellata di gomma da masticare o di caramelle dolcificate con mannitolo; questo non aiuterà la loro condizione attuale. Il prossimo passo per i ricercatori è dimostrare un effetto di recupero, simile al miglioramento della scalata dei moscerini, nei topi, per i quali la mobilità è misurata nel cilindro di rullatura ("rotarod").


"Fintanto che il mannitolo non si dimostrerà efficace, da solo, per il PD, l'uso più sicuro e forse più immediato può essere quello convenzionale: come agente capace di penetrare la BBB per agevolare l'ingresso di altri farmaci approvati che hanno problemi di passaggio attraverso la barriera" scrive il Dott. Segal. Uno studio clinico preliminare del mannitolo su un piccolo numero di volontari potrebbe venire in seguito, se i risultati sui topi saranno simili a quelli visti sui moscerini, ha aggiunto, ma questo richiede ancora molta ricerca.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Genetics Society of America, via Newswise.

Pubblicato in Science Daily il 6 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)