Una delle caratteristiche del morbo di Alzheimer è la formazione di placche fatta di aggregati proteici nel tessuto cerebrale.
Tuttavia c'è ancora un notevole dibattito tra gli scienziati sul fatto che tali placche sono la causa della morte neuronale che accade nella malattia di Alzheimer o solo un sottoprodotto della malattia.
Nell'ultimo decennio, le autopsie hanno rivelato che le persone con la peggiore demenza spesso non hanno le peggiori placche, e sono stati anche coinvolte nella malattia le emorragie e la formazione di coaguli nei vasi sanguigni.
Nuove tecniche ottiche possono consentire il collegamento tra il flusso di sangue alterato e la malattia di Alzheimer da studiare ulteriormente, consentendo agli scienziati di osservare direttamente l'effetto di coaguli nel microcircolo cerebrale per lo sviluppo del morbo di Alzheimer.
Chris Schaffer e i suoi colleghi della Cornell University usano un laser a femtosecondi ben focalizzato per introdurre coaguli nel microcircolo nel cervello dei roditori.
I tagli laser aprono le cellule che rivestono i vasi sanguigni, attivando i meccanismi naturali della coagulazione che portano alla formazione di una occlusione. Il processo di coagulazione, così come i successivi cambiamenti nel cervello, può essere seguito con la microscopia a fluorescenza.
Schaffer e i suoi colleghi vogliono capire se mettere i coaguli piccoli nel microcircolo, può esacerbare la malattia di Alzheimer.
Utilizzando topi transgenici che sono predisposti a sviluppare l’Alzheimer precocemente, hanno già dimostrato che la coagulazione dei microvasi innesca la formazione di nuove placche di proteina.
ScienceDaily, 18 ottobre 2008