Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovata la chiave per impedire la neurodegenerazione nel Parkinson e disturbi correlati

Matsuo et al Kumamoto UniversityLa neurodegenerazione è scatenata dall'assemblaggio di strutture G4 guidato da un aumento degli ioni di calcio intracellulare (CA2+) a causa dello stress cellulare. L'α-sinucleina si lega direttamente alle G4, spostandosi in una struttura soggetta ad aggregazione che impiega le G4 come impalcatura per formare grumi dannosi. Pertanto, inibire l'assemblaggio delle G4 può prevenire l'aggregazione dell'α-sinucleina, contribuendo a proteggere la funzione neuronale.

Un team di ricercatori dell'Università di Kumamoto in Giappone ha scoperto un meccanismo rivoluzionario nella formazione di aggregati proteici dannosi che portano a malattie neurodegenerative come il Parkinson.


Il team, guidato dal professor Norifumi Shioda e dal professore associato Yasushi Yabuki, ha scoperto per la prima volta che strutture uniche di RNA chiamate G-quadruplex (G4) hanno un ruolo centrale nel promuovere l'aggregazione dell'α-sinucleina, una proteina associata alla neurodegenerazione [del Parkinson].


Dimostrando che l'inibizione dell'assemblaggio G4 potrebbe potenzialmente prevenire l'insorgenza delle sinucleinopatie, questa scoperta posiziona le G4 come bersaglio promettente per l'intervento precoce in queste malattie.


In uno stato sano, l'α-sinucleina regola la funzione neuronale, però nelle malattie neurodegenerative si aggrega insieme, portando a danni cellulari e sintomi motori. I ricercatori hanno chiarito che le G4, strutture di RNA a quattro fili che si formano in risposta allo stress cellulare, funzionano come 'impalcatura' che facilita l'aggregazione dell'α-sinucleina.


Livelli elevati di calcio, spesso osservati sotto stress, innescano l'assemblaggio delle G4, che quindi attirano l'α-sinucleina, convertendola in uno stato dannoso e prona ad aggregarsi.


Il team ha fatto un ulteriore passo avanti, dimostrando un nuovo approccio per prevenire questo processo. Hanno somministrato acido 5-aminolevulinico (5-ALA), un composto che blocca la formazione di G4, a topi modello che presentano sintomi simili al Parkinson.


Incredibilmente, il trattamento 5-ALA non solo ha impedito l'aggregazione dell'α-sinucleina, ma ha anche fermato la progressione dei sintomi motori, un segno promettente per potenziali terapie che puntano la neurodegenerazione della fase iniziale.


Questa svolta potrebbe far avanzare significativamente i trattamenti delle malattie neurodegenerative concentrandosi sulla regolazione delle G4. Poiché le G4 sono implicate anche in altre malattie, come l'Alzheimer, questa scoperta può ampliare l'impatto di tali trattamenti oltre il Parkinson.


Questi risultati, pubblicati su Cell il 18 ottobre 2024, fanno nuova luce sulle strategie preventive per combattere le neurodegenerazioni e migliorare la qualità della vita delle popolazioni che invecchiano.

 

 

 


Fonte: Kumamoto University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Matsuo, [+16], Y Yabuki. RNA G-quadruplexes form scaffolds that promote neuropathological α-synuclein aggregation. Cell, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.