Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovi studi rivelano biologia dell'Alzheimer, rischio di progressione e potenziale esame del sangue

double stranded rna

L'incapacità di diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA) in una fase iniziale della patologia molecolare è considerata una delle ragioni principali per cui i trattamenti falliscono negli studi clinici. Precedenti ricerche sulla diagnosi molecolare del MA hanno prodotto biomarcatori 'A/T/N' in base alle misurazioni delle proteine amiloide-β ('A'), tau ('T') e neurodegenerazione ('N'). A/T/N può essere misurato nel tessuto cerebrale, mediante tecniche di scansione in vivo e analisi del liquido cerebrospinale e del plasma.


Si pensa che il MA sia innescato da combinazioni di fattori di rischio genetico e ambientale. Biomarcatori nel sangue come i microRNA plasmatici (miRNA), molecole che regolano le interazioni genoma-ambiente e controllano l'espressione dei geni che regolano le funzioni cerebrali deteriorate nel MA, potrebbero offrire vantaggi di risparmi sui costi, accessibilità e riduzione dell'invasività.


Due nuovi studi di un team di ricercatori della Boston University, della Indiana University (IU), dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) e del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (DZNE) di Goettingen / Germania, pubblicati su Alzheimer's & Dementia, dimostrano che la valutazione dei microRNA nel sangue può essere usata non solo per diagnosticare il lieve deterioramento cognitivo (MCI), ma anche per prevedere il passaggio da MCI a demenza da MA. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto i biomarcatori molecolari candidati a microRNA che si associano agli attuali biomarcatori di MA 'A/T/N'.


Ivana Delalle MD/PhD, prof.ssa di patologia e medicina di laboratorio alla Boston University, uno dei 4 autori senior, ha spiegato:

“I nostri studi sono il risultato di una collaborazione riuscita che ha legato la tecnologia sviluppata dal professor Andre Fischer della DZNE per misurare in modo affidabile i livelli di microRNA nel plasma umano, e il potere dei campioni di sangue ottenuti da centinaia di iscritti all'ADNI che hanno partecipato a uno studio clinico simulato svolto in circa 60 centri medici di USA e Canada.

"La scoperta è importante perché, a differenza degli attuali biomarcatori A/T/N, i microRNA possono fungere da biomarcatori molecolari nel sangue anni prima che il MA si manifesti clinicamente, identificando così una finestra temporale per una prevenzione efficace o un intervento precoce per fermare la progressione della malattia"
.


Gli altri autori senior sono Andre Fischer PhD, professore di epigenetica delle malattie neurodegenerative all'University Medical Center Goettingen, Kwangsik Nho PhD, professore di radiologia e scienze di scansione alla IU e Andrew J. Saykin PsyD, professore di radiologia e direttore del Center for Neuroimaging e dell'Indiana Alzheimer’s Disease Research Center.


I ricercatori hanno esaminato l'espressione di miRNA nei campioni plasmatici di tre gruppi diagnostici di partecipanti: normali, con lieve deterioramento cognitivo e con demenza da MA. Hanno scoperto che, se combinati con test neuropsicologici, la valutazione del microRNAoma plasmatico aiuta a prevedere quali anziani preoccupati dal declino cognitivo progrediranno al MA.


"Questi risultati indicano un percorso verso una migliore comprensione dei meccanismi molecolari che guidano placche, grovigli e atrofia e possono fornire indizi per la prossima generazione di obiettivi terapeutici", ha affermato Saykin.


In questi tempi entusiasmanti con nuove terapie per il MA che entrano nell'assistenza clinica, i ricercatori notano che tali terapie funzionano in un ambiente del mondo reale solo se i pazienti a rischio sono identificati molto presto. Fischer ha detto:

“I microRNA sono biomarcatori ideali poiché non sono solo molto stabili, ma controllano anche interi percorsi molecolari, garantendo così l'omeostasi cellulare. Come tale, un microRNA può controllare contemporaneamente molte proteine ​​appartenenti a un determinato percorso.

“Pertanto, l'analisi di alcuni microRNA può dare informazioni su complessi cambiamenti patologici che riflettono più percorsi, come neuroinfiammazione, cambiamenti metabolici o disfunzione della sinapsi. Abbiamo però bisogno di biomarcatori che consentano l'individuazione nel punto-di-cura. I nostri studi sono un passo importante in questa direzione".


"Abbiamo gettato le basi per ulteriori indagini sul ruolo dei microRNA nella patogenesi del MA", ha affermato Nho. "Immaginiamo che una volta confermate firme specifiche di miRNA, l'analisi dei miRNA nel sangue verrà trasferita a semplici formati di dosaggio che consentono l'adozione dell'analisi del miRNA nel sangue nella pratica clinica".


I ricercatori hanno affermato che sono indispensabili strumenti migliori per la diagnosi precoce di MA, per sviluppare strategie di prevenzione e una terapia per la malattia fonte di enormi sofferenze e che grava su sistemi sanitari di tutto il mondo.

 

 

 


Fonte: Boston University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • DM Krüger, [+22], A Fischer. The plasma miRNAome in ADNI: Signatures to aid the detection of at-risk individuals. Alz&Dem, 2024, DOI
  • S Liu, [+20], K Nho. Plasma miRNAs across the Alz dis continuum: Relationship to central biomarkers. Alz&Dem, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.