Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati cambiamenti vascolari nel cervello collegati all'Alzheimer

Blood Brain Barriere By Ben Brahim Mohammed Own work CC BY 3 0 https commons wikimedia org w index php curid 12263975Barriera emato-encefalica con astrociti (By Ben Brahim Mohammed, Own work, CC BY 3.0 https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12263975)

La barriera emato-encefalica, una rete di vasi sanguigni e tessuti che nutre e protegge il cervello da sostanze dannose che circolano nel sangue, è interrotta nel morbo di Alzheimer (MA). Ora, ricercatori della Mayo Clinic e i loro collaboratori hanno scoperto firme molecolari uniche di una sua disfunzione che potrebbero indicare nuovi modi per diagnosticare e trattare la malattia. I loro risultati sono pubblicati su Nature Communications.


"Queste firme hanno un alto potenziale per diventare nuovi biomarcatori che colgono cambiamenti cerebrali nel MA", afferma l'autrice senior Nilüfer Ertekin-Taner MD/PhD, presidente del Dipartimento di Neuroscienze e leader del laboratorio Genetics of Alzheimer's Disease and Endophenotypes nel campus della Mayo Clinic in Florida.


Per condurre lo studio, il team di ricerca ha analizzato tessuto cerebrale umano dalla Mayo Clinic Brain Bank, nonché dati pubblicati e campioni di tessuto cerebrale da istituzioni collaborative. La coorte di studio includeva campioni di tessuto cerebrale di 12 pazienti con MA e 12 pazienti sani senza MA confermato. Tutti i partecipanti avevano donato il loro tessuto per la scienza. Con questi e altri dati esterni, il team ha analizzato migliaia di cellule in più di 6 regioni cerebrali, rendendo questo uno degli studi più rigorosi fatti finora sulla barriera emato-encefalica nel MA, secondo i ricercatori.


Si sono concentrati su cellule vascolari cerebrali, che costituiscono una piccola porzione di tipi di cellule nel cervello, per esaminare i cambiamenti molecolari associati al MA. In particolare, hanno esaminato due tipi di cellule con un ruolo importante nel mantenere la barriera emato-encefalica: i periciti, portinai del cervello che mantengono l'integrità dei vasi capillari, e le loro cellule di supporto chiamate astrociti, per determinare se e come interagiscono.


Hanno scoperto che i campioni dei pazienti con MA hanno una comunicazione alterata tra queste cellule, mediata dalla coppia di molecole VEGFA, che stimola la crescita dei vasi sanguigni, e SMAD3, che ha un ruolo chiave nelle risposte cellulari all'ambiente esterno. Usando modelli cellulari e pesce-zebra, i ricercatori hanno convalidato la loro scoperta che un aumento dei livelli di VEGFA porta a livelli più bassi di SMAD3 nel cervello.


Il team ha usato cellule staminali da campioni di sangue e pelle dei donatori di pazienti con MA e quelli nel gruppo di controllo. Hanno trattato le cellule con VEGFA per vedere come influenzavano i livelli di SMAD3 e la salute vascolare complessiva. Il trattamento VEGFA ha causato un declino dei livelli di SMAD3 nei periciti cerebrali, indicando l'interazione tra queste molecole.


I donatori con livelli più elevati di SMAD3 ematico avevano meno danni vascolari e migliori esiti legati al MA, secondo i ricercatori. Il team afferma che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare in che modo i livelli di SMAD3 nel cervello influiscono sui livelli di SMAD3 nel sangue.


"Il nostro studio combina sistematicamente i sistemi modello con dati preziosi sul cervello e nel sangue umani, un approccio che potrebbe essere usato come tabella di marcia in studi futuri per dare la priorità ai bersagli molecolari per nuove terapie", afferma Ozkan Is PhD primo coautore dello studio insieme a Xue Wang PhD.


I ricercatori prevedono di studiare ulteriormente la molecola SMAD3 e i suoi esiti vascolari e neurodegenerativi per il MA e cercheranno anche altre molecole con potenziale coinvolgimento nel mantenimento della barriera emato-encefalica.


"Questo lavoro utile e produttivo ci aiuta a comprendere meglio i meccanismi specifici che hanno un ruolo nella rottura della barriera emato-encefalica e altri possibili cambiamenti vascolari nelle persone con MA", afferma Heather M. Snyder PhD, vicepresidente relazioni mediche e scientifiche dell'Alzheimer's Association. "Comprendere la biologia che influenza e impatta sulla progressione della malattia è essenziale per scoprire nuove strade per nuove terapie e strumenti per rilevare le sue prime fasi".

 

 

 


Fonte: Lynda De Widt in Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: ÖİXue Wang, [+37], N Ertekin-Taner. Gliovascular transcriptional perturbations in Alzheimer’s disease reveal molecular mechanisms of blood brain barrier dysfunction. Nature Comm, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)