Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vuoi che parliamo? La conversazione fa una grande differenza per gli anziani isolati

Anche il solo parlare con altre persone può stimolare diverse funzioni cerebrali negli anziani socialmente isolati, anche quando le interazioni sono basate su Internet, secondo un esperimento clinico eseguito al Massachusetts General Hospital, i cui risultati sono pubblicati su The Gerontologist.


"Nel 2010 abbiamo avviato il primo studio di intervento comportamentale prova-di-concetto, quasi un decennio prima della pandemia Covid-19, attirando l'attenzione sugli effetti dannosi dell'isolamento sociale sulla nostra salute generale", ha spiegato la prima autrice Hiroko H. Dodge, ricercatrice dei National Institutes of Health.


Lo studio randomizzato di fase 2 con 186 partecipanti, chiamato I-CONECT, ha usato Internet e webcam per consentire interazioni conversazionali tra intervistatori addestrati e individui over-75 socialmente isolati che avevano cognizione normale o una lieve compromissione cognitiva.


Gli investigatori hanno ruotato i partner di conversazione assegnati a ciascun partecipante per migliorare la novità dell'esperienza, hanno fornito dispositivi intuitivi per consentire ai partecipanti senza alcuna esperienza su Internet/webcam di impegnarsi facilmente in conversazioni basate su video e incoraggiare conversazioni su temi giornalieri standard e suggerimenti con immagini.


Le conversazioni di 30 minuti sono state condotte 4 volte alla settimana per 6 mesi e poi due volte alla settimana per altri 6 mesi. Un gruppo di controllo di individui simili non ha partecipato a tali conversazioni, ma entrambi i gruppi sono stati contattati con chiamate telefoniche settimanali di 10 minuti.


Dopo il periodo iniziale di sei mesi, il gruppo di intervento aveva un punteggio di test cognitivo globale più elevato rispetto al gruppo di controllo, con l'effetto più grande tra quelli con lieve compromissione cognitiva. Inoltre, i partecipanti al gruppo di intervento con cognizione normale avevano punteggi che indicavano una più elevata funzione esecutiva del linguaggio.


Alla fine del periodo finale di sei mesi, i partecipanti al gruppo di intervento con lieve compromissione cognitiva avevano punteggi di test che indicavano una funzione cerebrale correlata alla memoria migliore di quelli del gruppo di controllo. Le misure del benessere emotivo sono migliorate in entrambi i gruppi, suggerendo che l'emozione può essere potenziata da brevi telefonate settimanali mentre il miglioramento della funzione cognitiva richiede un impegno conversazionale frequente.


Inoltre, le scansioni cerebrali hanno mostrato che il gruppo di intervento aveva un aumento della connettività all'interno della rete di attenzione dorsale, una regione importante per il mantenimento dell'attenzione visuospaziale, in relazione al gruppo di controllo, sebbene questa scoperta debba essere interpretata attentamente a causa del numero limitato di partecipanti valutati a causa delle restrizioni legate al Covid-19.


Su richiesta degli ex partecipanti all'esperimento che hanno chiesto di continuare le conversazioni, la Dodge e i suoi colleghi hanno fondato un'organizzazione no profit, la I-CONNECT Foundation, che ha fornito gratuitamente interazioni sociali ad anziani isolati nella comunità, con gli stessi mezzi dell'esperimento. La Dodge ha affermato:

"Il nostro prossimo obiettivo è estendere queste attività per raggiungere più individui isolati bisognosi, e approfondire i meccanismi biologici alla base dell'impatto delle interazioni sociali sulle nostre funzioni cerebrali. Fornire frequenti interazioni conversazionali stimolanti tramite Internet potrebbe essere una strategia efficace per ridurre il rischio di demenza a domicilio contro l'isolamento sociale e il declino cognitivo. Prevediamo di estendere questa terapia alle popolazioni ambulatoriali geriatriche raccogliendo i fondi relativi, ed esaminiamo anche la sua efficacia per sintomi depressivi da lievi a moderati".


Il team sta inoltre esplorando la possibilità di fornire interazioni conversazionali tramite chatbot, un robot addestrato con l'intelligenza artificiale, che fornisce conversazioni stimolanti come intervento economico.


"Siamo consapevoli del fatto che i contatti umani sono di fondamentale importanza per il nostro benessere emotivo, ma per le stimolazioni cognitive, stiamo attualmente studiando se i chatbot possono avere una efficacia simile agli umani", ha affermato la Dodge, che è direttrice di analisi della ricerca all'Interdisciplinary Brain Center inaugurato di recente al MGH.

 

 

 


Fonte: Tracy Hampton in Harvard University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: HH Dodge, [+12], LC Silbert. Internet-Based Conversational Engagement Randomized Controlled Clinical Trial (I-CONECT) Among Socially Isolated Adults 75+ Years Old With Normal Cognition or Mild Cognitive Impairment: Topline Results. The Gerontologist, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.