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Scoperto un modo potenziale per riparare le sinapsi danneggiate dall'Alzheimer

tracy release Buck Institute

Sebbene i farmaci recentemente approvati per il morbo di Alzheimer (MA) si dimostrino in qualche modo promettenti per rallentare la malattia ruba-memoria, gli attuali trattamenti non sono nemmeno lontanamente in grado di riguadagnare la memoria.

Sono necessarie altre opzioni di trattamento mirate a ripristinare la memoria, ha affermato la prof.ssa Tara Tracy PhD, assistente del Buck Institute di Novato/California, autrice senior di uno studio apparso sul Journal of Clinical Investigation, che propone una strategia alternativa per invertire i problemi di memoria che accompagnano il MA e le demenze correlate.

Poiché la maggior parte delle ricerche attuali sui potenziali trattamenti per il MA si concentra sulla riduzione delle proteine tossiche, come l'amiloide-beta e la tau, che si accumulano nel cervello man mano che la malattia progredisce, il team si è allontanato da questa rotta per esplorare un'alternativa.

"Piuttosto che cercare di ridurre le proteine tossiche nel cervello, stiamo cercando di invertire il danno causato dalla malattia, e ripristinare la memoria", ha affermato la Tracy.

Il lavoro ruota attorno alla proteina KIBRA, così chiamata perché si trova nei reni (KIdney) e nel cervello (BRAin). Nel cervello, è localizzata in gran parte nelle sinapsi, che sono le connessioni tra i neuroni che consentono di formare e richiamare i ricordi. La ricerca ha dimostrato che la KIBRA è necessaria alle sinapsi per formare ricordi e il team della Tracy ha scoperto che il cervello con MA è carente di KIBRA.

"Ci siamo chiesti se i livelli più bassi di KIBRA influenzano la segnalazione nelle sinapsi e se capire meglio quel meccanismo può darci informazioni su come riparare le sinapsi danneggiate dal MA", ha affermato Grant Kauwe, scienziato del Buck, primo coautore dello studio. "Abbiamo identificato un meccanismo che potrebbe essere puntato per riparare la funzione sinaptica e ora stiamo cercando di sviluppare una terapia basata su questo lavoro".

Il team ha misurato per la prima volta i livelli di KIBRA nel liquido cerebrospinale degli umani, scoprendo che livelli più elevati di KIBRA nel liquido cerebrospinale, ma più bassi nel cervello, corrispondevano alla gravità della demenza.

"Abbiamo anche trovato questa straordinaria correlazione tra l'aumento dei livelli di tau e l'aumento dei livelli di KIBRA nel liquido cerebrospinale", ha affermato la Tracy. "È stato molto sorprendente scoprire quanto è forte la relazione, che indica davvero quanto la tau influenzi il ruolo di KIBRA nel cervello".

Il team sta esplorando ulteriormente questo fenomeno, nella speranza che si possa usare la KIBRA come biomarcatore di disfunzione sinaptica e declino cognitivo, che potrebbe essere utile per la diagnosi, la pianificazione del trattamento e il monitoraggio della progressione e della risposta alle terapie.

Per capire come la KIBRA influisce sulle sinapsi, il team ha creato una versione abbreviata funzionale della proteina KIBRA. Nei topi di laboratorio che hanno una condizione che imita il MA umano, i ricercatori hanno scoperto che questa proteina può invertire la compromissione della memoria associata a questo tipo di demenza; la KIBRA ripristina i meccanismi che promuovono la resilienza delle sinapsi.

"È interessante notare che la KIBRA ha ripristinato la funzione sinaptica e la memoria nei topi, nonostante non abbia risolto il problema dell'accumulo di proteina tau tossica", ha affermato Kristeen Pareja-Navarro, l'altra prima coautrice dello studio. "Il nostro lavoro supporta la possibilità di poter usare la KIBRA come terapia per migliorare la memoria dopo l'insorgenza della perdita di memoria, anche se rimane la proteina tossica che ha causato il danno".

Insieme ad altri trattamenti che esistono già o arriveranno in futuro, una terapia con KIBRA per riparare le sinapsi potrebbe essere un'aggiunta preziosa.

"Ridurre le proteine tossiche è ovviamente importante, ma riparare le sinapsi e migliorare la loro funzione è un altro fattore cruciale che potrebbe aiutare", ha affermato la Tracy. "È così che secondo me avremo il maggiore impatto in futuro".

 

 

 


Fonte: Buck Institute for Research on Aging (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Kauwe, [+18], TE Tracy. KIBRA repairs synaptic plasticity and promotes resilience to tauopathy-related memory loss. The Journal of Clinical Investigation, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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