Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Persone con demenza in casa di cura non aiutate a sufficienza per la perdita di udito

La maggior parte dei residenti in una casa cura ha sia la demenza che la perdita dell'udito, una combinazione che può farli sentire soli e depressi. La perdita di udito e la demenza causano entrambe difficoltà nell'ascolto, nella comprensione e nella comunicazione.


Questo può portare a guasti alle relazioni perché qualcosa di semplice come una conversazione con una persona cara può diventare impossibile. Le persone con demenza spesso non sanno o non possono comunicare che hanno problemi con il loro udito. Ciò significa che molte volte i loro caregiver non lo sanno nemmeno.


Fondamentalmente, molte persone con demenza, e in particolare quelle che vivono in una casa di cura, fanno affidamento sui caregiver per supportare le loro esigenze di udito. Ciò potrebbe significare aiutare con apparecchi acustici o altri dispositivi per l'udito, con tecniche di comunicazione, scrivere cose o usare flashcard (carte mnemoniche) e assicurarsi che il rumore di fondo non sia troppo forte.


Quando si cura correttamente l'udito, ci può essere un miglioramento della qualità della vita, dell'umore e dell'impegno dei residenti con i coetanei. Sfortunatamente, in un nuovo studio, io e i miei colleghi abbiamo scoperto che solo il 50% dei residenti con demenza nelle case di cura della Gran Bretagna riceve aiuto con la perdita di udito.


La perdita di udito poco supportata determina negli ospiti un rischio di problemi emotivi e comportamentali, peggiore confusione e difficoltà a comunicare con persone importanti della loro vita come famiglia, amici, caregiver e professionisti sanitari. Nello stesso studio, solo il 27% del personale di assistenza ha dichiarato di verificare che gli apparecchi acustici dei residenti funzionino correttamente. Questo è un grosso problema poiché gran parte dei residenti con demenza non sono in grado di farlo da soli.

 

Ragioni complesse

I risultati del sondaggio hanno anche rivelato che i motivi per cui i residenti con demenza non ricevono aiuto con l'udito sono complessi. Il problema più grande nelle case di cura sembra essere nelle risorse, come tempo sufficiente, personale sufficiente o cose sufficienti come batterie per gli apparecchi acustici o flashcard. Il personale che ha completato il sondaggio ha affermato che risorse insufficienti nelle case di cura rendono difficile occuparsi dell'udito dei residenti con demenza.


Un'altra parte del problema è che il personale di assistenza non ha sempre le conoscenze e le competenze pertinenti per aiutare i residenti con i loro problemi di udito. Poco meno del 25% del personale ha riferito di aver avuto una formazione sulla perdita dell'udito (nonostante oltre il 75% dei residenti abbiano perdita di udito), ma quasi tutti hanno affermato di voler ricevere questa formazione.


La perdita di udito non è sempre prioritaria nelle case di cura. Rispetto a disidratazione, infezioni o lesioni, i problemi di udito e comunicazione non causano rischi immediati o danni fisici ai residenti. Quindi aiutare i residenti ad ascoltare bene non è spesso una priorità per il personale, che ha poco tempo e un carico di lavoro pesante. Ciò non significa che l'udito e la comunicazione non siano essenziali per il benessere e la felicità di una persona.


I risultati del nostro sondaggio mostrano che le persone con demenza che vivono nelle case di cura non stanno ottenendo le cure di cui hanno bisogno e meritano di essere aiutati ad ascoltare, comprendere e comunicare. I residenti delle case di cura sono spesso molto vulnerabili e riuscire ad ascoltare bene è essenziale per mantenere una buona qualità della vita e impegnarsi in attività mentalmente stimolanti.

 

 

 


Fonte: Hannah Cross, associata di ricerca post-dottorato, Università di Manchester

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.