Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


NPTX2: la proteina che può prevedere il lieve deterioramento cognitivo anni prima dei sintomi

Una proteina nel liquido spinale negli adulti cognitivamente sani ha previsto l'insorgenza successiva del lieve decadimento cognitivo e della demenza anni prima che emergessero i sintomi.

mci ad brain scans

I risultati di uno studio a lungo termine su adulti cognitivamente sani, la maggior parte dei quali con una storia familiare di morbo di Alzheimer (MA), aumentano le evidenze che bassi livelli nel liquido spinale di una proteina legata all'apprendimento e alla memoria (nei topi) possono servire da predittore precoce del lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) anni prima della comparsa dei sintomi.


I risultati, che possono potenzialmente offrire nuovi obiettivi per il trattamento o la prevenzione del MA e di altre demenze, hanno mostrato che un livello relativamente basso della proteina NPTX2 non è solo un probabile fattore di rischio autonomo per MCI e MA, ma può anche migliorare la previsione di deterioramento cognitivo dopo aver tenuto conto dei livelli di biomarcatori tradizionali e fattori di rischio genetico consolidati per il MA.


Lo studio, pubblicato il 25 luglio su Annals of Neurology e condotto da ricercatori della Johns Hopkins Medicine su oltre 250 adulti, in gran parte di mezza età, la stragrande maggioranza dei quali erano bianchi, ha concluso che i risultati sono coerenti ed espandono studi precedenti, stabilendo che le misurazioni della NPTX2 nel liquido cerebrospinale sono predittive dell'insorgenza dell'MCI entro, o anche oltre, 7 anni prima che appaiano i sintomi.


Secondo l'Alzheimer's Association, l'MCI, contrassegnata da lievi perdite di memoria o difficoltà in altri processi cognitivi, come il linguaggio o la funzione esecutiva, colpisce fino al 18% degli over-60. Le persone con MCI mantengono la maggior parte delle attività quotidiane normali, ma hanno un rischio più alto di MA o di altre forme di demenza. Si stima che 6,7 milioni di americani over-65 abbiano il MA, un numero che si prevede raddoppierà entro il 2050.


La prevalenza crescente delle demenze rende urgente per la ricerca individuare predittori migliori e precoci, e obiettivi per i trattamenti che ne prevengano o rallentino la progressione. Al momento, sul mercato esiste un solo farmaco approvato dalla FDA per i sintomi anche lievi del MA nelle fasi iniziali e non c'è cura o prevenzione.


"La nostra ricerca mostra che i livelli di NPTX2 iniziano a calare molti anni prima dell'emergere dei sintomi di MCI o MA, il che aumenta la possibilità di sviluppare nuove terapie che puntano la NPTX2", afferma Anja Soldan PhD, prof.ssa associata di neurologia alla Johns Hopkins University e prima autrice dello studio. "Inoltre, sembra che questa proteina non sia un marcatore specifico del MA e questi risultati possono essere rilevanti per varie altre malattie neurodegenerative. Quindi, se riuscissimo a trovare un modo per aumentare i livelli di NPTX2, potremmo applicarlo per identificare anche altri tipi di perdita di memoria o danno cognitivo".


Per lo studio, che ha coinvolto adulti reclutati dal National Institutes of Health e da Johns Hopkins Medicine, i ricercatori hanno condotto esami medici e cognitivi di base su 269 individui cognitivamente normali e hanno raccolto campioni di liquido spinale. L'età media dei partecipanti al basale era di 57,7 anni. Quasi tutti erano bianchi, il 59% erano donne, la maggior parte avevano istruzione superiore e il 75% aveva un parente stretto con MA.


Sono stati misurati i livelli di NPTX2, nonché le principali proteine anormali presenti nei pazienti con MA, vale a dire amiloide-beta, tau totale e tau fosforilata. I soggetti sono stati sottoposti a valutazioni cliniche e cognitive per una media di 16 anni. I risultati hanno mostrato:

  • Nel tempo, 77 soggetti sono passati all'MCI o alla demenza entro o dopo 7 anni di misurazioni di base. Di questi partecipanti, all'88% è stato diagnosticato il MA come causa primaria o secondaria di demenza.
  • Coloro che hanno progredito all'MCI avevano in media livelli più bassi di circa il 15% di NPTX2 al basale rispetto a quelli che sono rimasti sani, una differenza che è rimasta significativa dopo aver tenuto conto dei livelli di biomarcatori di MA al basale e dei fattori genetici.
  • Livelli più elevati di tau e fosforo-tau al basale erano associati a più cali di NPTX2 nel tempo, suggerendo che la NPTX2 può diminuire in risposta alla patologia tau.


La Soldan riassume:

"Attualmente, abbiamo solo farmaci che modificano lievi sintomi del MA e nulla in questo momento per le persone che sono cognitivamente normali ma a rischio più elevato. Ma quando e se questo cambierà, avere un modo accurato per prevedere tale rischio sarà importante per individuare i trattamenti.

"Siamo lontani da un modo semplice per testare regolarmente i campioni di liquido spinale per vedere i livelli di NPTX2 e sono necessarie ulteriori ricerche per determinare quali fattori alterano i livelli della proteina. Le potenziali cause alla radice potrebbero essere genetiche, fattori di stile di vita o una loro combinazione".

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Soldan, [+9], P Worley. NPTX2 in Cerebrospinal Fluid Predicts the Progression From Normal Cognition to Mild Cognitive Impairment. Annals of Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.