Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per info su Alzheimer meglio Google o ChatGPT? Pro e contro in ciascuno

Google Vs ChatGPT

Quando hai bisogno di informazioni accurate su una malattia grave, dovresti chiedere a Google o a ChatGPT? Uno studio interdisciplinare condotto all'Università della California di Riverside, con la collaborazione di scienziati clinici dell'Università dell'Alabama e della Florida International University, ha scoperto che i servizi di raccolta di informazioni su Internet hanno punti sia di forza che di debolezza per le persone che cercano informazioni sull'Alzheimer e su altre forme di demenza.


I ricercatori hanno scoperto che Google fornisce le informazioni più attuali, ma i risultati delle interrogazioni sono distorti dai fornitori di servizi e prodotti in cerca di clienti. ChatGPT, al contrario, fornisce informazioni più oggettive, ma può essere obsoleto e non indica la fonte delle informazioni nelle risposte narrative.


"Se scegli le migliori caratteristiche di entrambi, puoi costruire un sistema migliore e penso che questo sia ciò che accadrà nei prossimi due anni", ha affermato Vagelis Hristidis, professore di informatica e ingegneria di UCR.


Nel loro studio, Hristidis e i coautori hanno presentato 60 domande sia a Google che a ChatGPT che potrebbero essere osservazioni tipiche delle persone con demenza e delle loro famiglie. I ricercatori si sono concentrati sulla demenza perché oltre 6 milioni di americani sono colpiti dall'Alzheimer o da una condizione correlata, ha affermato la coautrice dello studio Nicole Ruggiano, prof.ssa di lavoro sociale all'Università dell'Alabama.


"La ricerca mostra anche che i caregiver delle persone con demenza sono, tra le parti coinvolte, le più interessate a cercare informazioni sulla salute, poiché spesso hanno il compito di prendere decisioni per le cure della persona cara"
, ha detto la Ruggiano.


La metà delle interrogazioni presentate dai ricercatori riguardava informazioni sui processi della malattia, e l'altra metà sui servizi che potevano aiutare i pazienti e le loro famiglie. I risultati sono stati misti.


"Google ha informazioni più aggiornate e copre tutto", ha detto Hristidis. “Mentre ChatGPT viene addestrato una volta ogni diversi mesi. Quindi, è indietro. Per dire, se ci sono nuovi medicinali usciti la scorsa settimana, non li troverai su ChatGPT".


Sebbene datato, ChatGPT ha fornito informazioni più affidabili e accurate di Google. Questo perché i creatori di ChatGPT alla OpenAI scelgono i siti Web più affidabili quando formano ChatGPT attraverso l'apprendimento automatico intensivo computazionalmente. Tuttavia, gli utenti vengono lasciati al buio su fonti specifiche di informazione perché le narrazioni risultanti sono prive di riferimenti.


Google, tuttavia, ha un problema di affidabilità perché "copre essenzialmente tutto, dalle fonti affidabili alle inserzioni pubblicitarie", ha affermato Hristidis. In effetti, gli inserzionisti pagano Google affinché i loro collegamenti al sito Web appaiano in alto nelle pagine dei risultati della ricerca. Pertanto, gli utenti spesso vedono prima i collegamenti ai siti Web delle aziende commerciali che cercano di vendere loro servizi e prodotti relativi all'assistenza. Trovare informazioni affidabili su Google richiede quindi un livello di abilità e esperienza dell'utente, ha affermato Hristidis.


La co-autrice Ellen Brown, prof.ssa associata di infermieristica alla Florida International University, ha sottolineato che le famiglie hanno bisogno di informazioni tempestive sull'Alzheimer:

"Sebbene non vi sia alcuna cura per la malattia, sono in corso molti studi clinici e recentemente un trattamento promettente per l'Alzheimer iniziale è stato approvato dalla FDA. Pertanto, le informazioni aggiornate sono importanti per le famiglie che desiderano conoscere le scoperte recenti e i trattamenti disponibili".


Gli autori dello studio, pubblicato sul Journal of Medical Internet Research, scrivono che"l'aggiunta sia della fonte che della data delle informazioni sanitarie e la disponibilità in altre lingue può aumentare il valore di queste piattaforme sia per i professionisti sia medici che non medici".


Google e ChatGPT hanno entrambi ottenuto un punteggio basso per la leggibilità, che è difficile per le persone con livelli inferiori di istruzione e bassa alfabetizzazione sanitaria.


"La mia previsione è che la leggibilità è la cosa più semplice da migliorare perché ci sono già alcuni strumenti, alcuni metodi di intelligenza artificiale, che possono leggere e parafrasare il testo", ha detto Hristidis. “In termini di miglioramento dell'affidabilità, della precisione e così via, è molto più difficile. Non dimenticare che ci sono voluti agli scienziati molti decenni di ricerca sull'intelligenza artificiale per costruire GhatGPT. Ci saranno miglioramenti lenti da dove siamo ora".

 

 

 


Fonte: David Danelski in University of California - Riverside (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V Hristidis, [+4], S Stewart. ChatGPT vs Google for Queries Related to Dementia and Other Cognitive Decline: Comparison of Results. J Med Internet Res, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.