Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Persone con più rischio genetico di Alzheimer possono perdere prima l'olfatto

I portatori della variante E4 del gene ApoE, che è associata a un rischio più forte di Alzheimer, possono perdere la capacità di rilevare gli odori prima dei non portatori, e questo potrebbe essere un primo segno di problemi futuri di memoria e di pensiero, secondo uno studio pubblicato il 26 luglio 2023 su Neurology®.


"Testare la capacità di una persona di rilevare gli odori può essere un modo utile per prevedere problemi futuri con la cognizione", ha affermato il primo autore dello studio Matthew S. Goodsmith MD, dell'Università di Chicago. "Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e determinare quale livello di perdita di odore può prevedere il rischio futuro, questi risultati potrebbero essere utili specialmente agli studi che puntano a identificare le persone a rischio di demenza all'inizio della malattia".


Lo studio era in forma di sondaggio a casa di oltre 865 persone, che includeva un test dell'olfatto, che intendeva capire la capacità sia di rilevare un odore che di identificare quale odore stavano annusando. I test sono stati forniti a intervalli di cinque anni. Per due volte, a cinque anni di distanza, sono state testate anche le capacità di pensiero e memoria.


I campioni di DNA hanno fornito ai ricercatori informazioni su chi era portatore della variante E4 del gene ApoE, associata ad un aumento del rischio di Alzheimer. Per il test sulla capacità delle persone di rilevare gli odori, i punteggi variavano da 0 a 6 in base al numero di concentrazioni di odori che potevano annusare.


I portatori della variante genica avevano il 37% in meno di probabilità di rilevare bene gli odori rispetto alle persone senza il gene, in un singolo punto del tempo. I ricercatori hanno considerato altri fattori che potrebbero influenzare i risultati, come età, sesso e livello di istruzione.


I portatori del gene hanno iniziato a rilevare meno gli odori dai 65 ai 69 anni di età. A quel punto, i portatori del gene potevano rilevare in media circa 3,2 odori, rispetto ai circa 3,9 dei non portatori del gene.


I portatori di ApoE E4 non hanno mostrato differenze nella capacità di identificare quale odore stavano annusando fino a che avevano da 75 a 79 anni di età. Una volta che hanno iniziato a perdere la capacità di identificare gli odori, l'abilità dei portatori del gene è calata più rapidamente dei non portatori.


Le capacità di pensiero e memoria erano simili tra i due gruppi all'inizio dello studio. Ma, come previsto, i portatori della variante genica hanno avuto un declino più rapido nel tempo nelle capacità di pensiero rispetto a quelli senza quel gene.


"Identificare i meccanismi alla base di queste relazioni ci aiuterà a comprendere il ruolo dell'odore nella neurodegenerazione", ha affermato Goodsmith.


Una limitazione dello studio è che non comprendeva persone con demenza grave.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SM Goodsmith, [+3], JM Pinto. Association of APOE ε4 Status With Long-term Declines in Odor Sensitivity, Odor Identification, and Cognition in Older US Adults. Neurology, 26 Jul 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.