Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Assumere più magnesio ogni giorno per tenere a bada la demenza

magnesium

Più magnesio nella nostra dieta quotidiana porta a una migliore salute cerebrale mentre invecchiamo, secondo gli scienziati del Neuroimaging and Brain Lab della Australian National University (ANU). I ricercatori affermano che un aumento dell'assunzione di cibi ricchi di magnesio come spinaci e noci potrebbe anche aiutare a ridurre il rischio di demenza, che è la seconda causa di morte in Australia e la settima a livello mondiale.


Lo studio, con oltre 6.000 partecipanti cognitivamente sani del Regno Unito da 40 a 73 anni di età, ha scoperto che le persone che consumano più di 550 mg di magnesio al giorno, hanno una età cerebrale che è approssimativamente 1 anno più giovane a 55 anni, in confronto a coloro che hanno una assunzione normale di magnesio (circa 350 mg / giorno).


"Il nostro studio mostra che un aumento del 41% di assunzione di magnesio potrebbe portare a un minor restringimento cerebrale legato all'età, che è associato a una migliore funzione cognitiva e a un rischio più basso, o a inizio ritardato, di demenza in età avanzata", ha detto la prima autrice Khawlah Alateeq dell'ANU. "Questa ricerca evidenzia i potenziali benefici di una dieta ricca di magnesio e il suo ruolo nel promuovere una buona salute del cervello".


Si ritiene che il numero di persone in tutto il mondo a cui verrà diagnosticata la demenza dovrebbe più che raddoppiare dai 57,4 milioni del 2019 ai 152,8 milioni nel 2050, mettendo a dura prova la salute, i servizi sociali e l'economia globale.


"Dato che non esiste una cura per la demenza e lo sviluppo di trattamenti farmacologici non ha avuto successo negli ultimi 30 anni, si è suggerito che una maggiore attenzione dovrebbe essere diretta alla prevenzione", ha detto la coautrice dello studio dott.ssa Erin Walsh, anch'essa dell'ANU. "La nostra ricerca potrebbe informare lo sviluppo di interventi di salute pubblica volti a promuovere l'invecchiamento sano del cervello attraverso strategie dietetiche".


I ricercatori affermano che una maggiore assunzione di magnesio nell'alimentazione da giovani può risparmiarci le malattie neurodegenerative e il declino cognitivo quando raggiungiamo i 40 anni. La Alateeq ha affermato:

"Lo studio mostra che una maggiore assunzione di magnesio alimentare può contribuire alla neuroprotezione prima nel processo di invecchiamento e gli effetti preventivi possono iniziare a 40 anni o anche prima. Questo significa che le persone di tutte le età dovrebbero prestare maggiore attenzione al loro apporto di magnesio.

"Abbiamo anche scoperto che gli effetti neuroprotettivi di più magnesio dietetico sembrano dare più benefici alle donne che agli uomini, e di più in post-menopausa rispetto alla pre-menopausa, sebbene ciò possa essere dovuto all'effetto antinfiammatorio del magnesio".


I partecipanti hanno completato 5 volte un questionario online per un periodo di 16 mesi. Le risposte fornite sono state usate per calcolare l'assunzione giornaliera di magnesio dei partecipanti e si basavano su 200 alimenti diversi con dimensioni variabili di porzioni.


Il team ANU si è concentrato su alimenti ricchi di magnesio come verdure a foglia verde, legumi, noci, semi e cereali integrali per calcolare una stima media di assunzione di magnesio dalla dieta dei partecipanti.

 

 

 


Fonte: Australian National University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Alateeq, EI Walsh, N Cherbuin. Dietary magnesium intake is related to larger brain volumes and lower white matter lesions with notable sex differences. European Journal of Nutrition, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.