Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato il legame mancante tra Alzheimer e malattie vascolari?

Da più di 20 anni gli scienziati sanno che le persone con ipertensione, diabete, colesterolo alto o obesità hanno una maggiore probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA).


Tutte quelle condizioni possono influenzare il cervello, danneggiando i vasi sanguigni e portando all'ictus. Ma la connessione tra la malattia vascolare nel cervello e il MA è rimasta finora inspiegabile nonostante gli intensi sforzi dei ricercatori.


Ora, uno studio guidato da ricercatori della Columbia University ha scoperto un possibile meccanismo. Lo studio ha scoperto che un gene chiamato FMNL2 collega la malattia cerebrovascolare e il MA e suggerisce che i cambiamenti nell'attività del FMNL2, causati dalla malattia cerebrovascolare, impediscono l'eliminazione efficace delle proteine ​​tossiche dal cervello, portando infine al MA.


La scoperta potrebbe portare a un modo per prevenire il MA nelle persone con ipertensione, diabete, obesità o malattie cardiache.


"Non solo abbiamo un gene, ma abbiamo un potenziale meccanismo", afferma l'autore senior Richard Mayeux MD, docente di neurologia alla Columbia e all'Irving Medical Center della NewYork-Presbyterian/Columbia University. “I ricercatori stanno cercando di capirlo da un paio di decenni e penso che ora l'abbiamo trovato. Riteniamo che ci debbano essere altri geni coinvolti e che abbiamo appena graffiato la superficie".


Mayeux e i suoi colleghi hanno trovato il FMNL2 in una ricerca sull'intero genoma progettata per scoprire i geni associati sia a fattori di rischio vascolare, sia al MA. La ricerca ha coinvolto 5 gruppi di pazienti che rappresentavano diversi gruppi etnici.


Un gene, il FMNL2, è emerso durante l'analisi, ma il suo ruolo non era chiaro, fino a quando Caghan Kizil PhD, professore associato in visita alla Columbia, ha sfruttato la sua esperienza con il pesce-zebra come organismo modello del MA.

 

FMNL2 e la barriera emato-encefalica

"Avevamo questo gene, FMNL2, che stava nell'interfaccia tra il MA nel cervello e i fattori di rischio cerebrovascolare", afferma Kizil. "Quindi abbiamo ipotizzato che il FMNL2 potesse agire nella barriera emato-encefalica, in cui le cellule cerebrali incontrano la vascolarizzazione".


La barriera emato-encefalica è un confine semi-permeabile e altamente controllato tra capillari e tessuto cerebrale che funge da difesa contro patogeni e tossine che causano malattie nel sangue. Gli astrociti, un tipo specializzato di cellule cerebrali, compongono e mantengono la struttura della barriera emato-encefalica formando una guaina protettiva attorno al vaso sanguigno. Questa guaina degli astrociti si deve allentare per eliminare l'amiloide tossico, gli aggregati di proteine ​​che si accumulano nel cervello e portano al MA.


Il modello di pesce zebra ha confermato la presenza di FMNL2 nella guaina degli astrociti, che ritraeva la sua presa sul vaso sanguigno quando le proteine ​​tossiche venivano iniettate nel cervello, presumibilmente per consentirne l'eliminazione. Quando Kizil e i suoi colleghi hanno bloccato la funzione del FMNL2, questa retrazione non si è verificata, impedendo l'eliminazione dell'amiloide dal cervello. Lo stesso processo è stato quindi confermato su topi transgenici con MA.


Lo stesso processo può verificarsi anche nel cervello umano. I ricercatori hanno studiato cervelli umani post mortem e hanno trovato una maggiore espressione di FMNL2 nelle persone con MA, insieme a brecce nella barriera emato-encefalica e alla retrazione degli astrociti.


Sulla base di questi risultati, i ricercatori propongono che il FMNL2 apre la barriera emato-encefalica, controllando i suoi astrociti, e promuove l'eliminazione di aggregati extracellulari dal cervello. E che la malattia cerebrovascolare, interagendo con il FMNL2, riduce l'eliminazione dell'amiloide nel cervello.


Il team sta attualmente studiando altri geni che potrebbero essere coinvolti nell'interazione tra MA e malattia cerebrovascolare, che, insieme al FMNL2, potrebbe fornire approcci futuri per lo sviluppo di farmaci.

 

 

 


Fonte: Columbia University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Annie J. Lee, ...[+22], Richard Mayeux. FMNL2 regulates gliovascular interactions and is associated with vascular risk factors and cerebrovascular pathology in Alzheimer’s disease. Acta Neuropathologica, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.