Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo esame del sangue per la diagnosi della demenza frontotemporale

La demenza frontotemporale è la seconda causa di demenza nella popolazione in età lavorativa. La sua diagnosi è complicata dai sintomi simili presenti nei pazienti con disturbi psichiatrici o con altre malattie neurodegenerative, nonché dalla mancanza di strumenti diagnostici affidabili per differenziare questi pazienti l'uno dall'altro.


Un nuovo studio di ricercatori dell'Università della Finlandia Orientale mostra per la prima volta che misurare nel sangue la 'proteina acida fibrillare gliale' (GFAP, glial fibrillary acidic protein) consente di distinguere i pazienti con demenza frontotemporale di quelli con disturbi psichiatrici primari o dagli individui sani.


I livelli di GFAP erano significativamente più alti nel sangue dei pazienti con demenza frontotemporale rispetto ai pazienti psichiatrici o agli individui sani. Inoltre, i livelli ematici elevati di GFAP corrispondevano a maggiore atrofia cerebrale e alla progressione più veloce della malattia nei pazienti con demenza frontotemporale nel seguito dello studio.


La GFAP ha origine dalle cellule gliali del sistema nervoso centrale, e i suoi livelli aumentati riflettono atrofia del cervello e neuroinfiammazione. I biomarcatori ​del cervello sono attualmente misurati principalmente nel fluido cerebrospinale (CSF) dei pazienti. Tuttavia, il nuovo studio ora indica che la matrice a molecola singola (SIMOA, single molecule array) ultrasensibile è un metodo che consente un rilevamento affidabile della GFAP anche dai campioni di sangue.


Questo è molto più pratico e conveniente per i pazienti e per il sistema sanitario perché riduce la necessità di campionamenti del CSF e consente un uso più ampio delle misurazioni del biomarcatore nel lavoro clinico. Attualmente, l'identificazione di biomarcatori idonei nel sangue per la diagnostica dei disturbi neurodegenerativi è soggetto a intense ricerche.


Il nuovo studio ha indicato anche che, anche se la GFAP mostra una buona prestazione diagnostica da sola, la sua precisione diagnostica è ulteriormente aumentata se combinata con la misurazione nel sangue della proteina a neurofilamento leggero negli stessi pazienti.


I risultati ora pubblicati dovrebbero fornire nuovi strumenti per migliorare la diagnostica della demenza frontotemporale. In futuro, può essere possibile distinguere i pazienti con una malattia neurodegenerativa da quelli con altre malattie cerebrali anche all'apparizione dei primi sintomi.


Dall'altra parte, la diagnostica migliorata consentirà anche una migliore previsione della progressione della malattia o anche la valutazione dell'efficacia terapeutica dei trattamenti futuri. Ciò consente intervento e supporto più precoci ai pazienti e alle loro famiglie.


Lo studio è stato una collaborazione tra gruppi di ricerca della rete di ricerca FinFTD finlandese ed è pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kasper Katisko, Antti Cajanus, Nadine Huber, ..., Annakaisa Haapasalo. GFAP as a biomarker in frontotemporal dementia and primary psychiatric disorders: diagnostic and prognostic performance. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 29 Jun 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.