Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Che vantaggio reale c'è da una diagnosi di demenza precoce?

L'Alzheimer's Society vuole che le persone con sintomi come la perdita di memoria e la confusione cerchino aiuto medico presto. L'ente no-profit britannico è preoccupato che le persone possano essere escluse da una diagnosi di demenza e non ricevano l'assistenza sanitaria e il sostegno di cui hanno bisogno.


Come scritto di recente in un suo post: “La mancanza di diagnosi sta negando a molte persone con demenza la possibilità di ottenere il trattamento, le informazioni e il supporto migliori possibili; le prove dimostrano che prima si ricevono questi, migliore è la possibilità di vivere bene più lungo". Ma è la diagnosi precoce è sempre una buona cosa?


La diagnosi precoce è anche un obiettivo politico chiave per il governo. Possiamo vederlo nella National Dementia Strategy, e nella Challenge on Dementia di David Cameron. Alcuni anni fa, il NHS [sistema sanitario della GB) ha anche sperimentato un piano per pagare ai medici £ 55 per ogni diagnosi di demenza fatta. Questa mossa è stata ampiamente condannata da gruppi di medici ed è stata abbandonata sommessamente dopo sei mesi. In ogni caso, la spinta alla diagnosi precoce continua. Quali sono esattamente i vantaggi della diagnosi precoce? E chi sono i beneficiari?

 

Cosa funziona?

Non ci sono trattamenti noti per prevenire o invertire la demenza, anche se dei farmaci chiamati 'inibitori dell'acetilcolinesterasi' e 'memantina' possono contribuire ad alleviare i sintomi.


Nel corso del mio recente lavoro sul campo, però, ho incontrato alcune persone con perdita di memoria che hanno posto molta speranza in questi trattamenti, molto oltre ciò che è possibile. Essi credevano che prendere inibitori anticolinesterasici molto  presto, potrebbe ritardare l'ulteriore declino.


Una delle esperienze più difficili della mia recente ricerca è stato l'incontro con una donna che sentiva che le era stato negato un trattamento da parte dei medici, e che ha chiesto a me e al mio collega se eravamo in grado di prescriverle questi farmaci. Abbiamo dovuto spiegare che non eravamo clinicamente qualificati, e in ogni caso, i farmaci non avrebbero impedito la progressione della demenza. Ma le false speranze possono tradursi in grandi profitti per le aziende di farmaci.


Il mercato degli inibitori anticolinesterasici aveva un valore stimato di 4,2 miliardi di dollari a livello mondiale nel 2011, una cifra destinata ad aumentare nei prossimi anni con l'allungamento della vita. Una recente analisi di mercato ha identificato la diagnosi precoce come “una sfida [che] influenzerà la crescita del mercato nel periodo di previsione 2013-2023”.


Per fortuna, il trattamento farmacologico non è l'unica opzione per le persone con demenza. Chiunque ha una sospetta demenza può accedere a una clinica della memoria del NHS per cercare un sostegno concreto. Le cliniche della memoria hanno di solito una serie di professionisti della salute, come terapeuti occupazionali, psicologi, infermieri specializzati e psichiatri. Questi team multidisciplinari possono aiutare nel supporto emotivo e professionale. Essi possono anche offrire consulenza sull'adattamento della casa; per esempio, fornendo aiuti alla memoria, maniglie per il bagno e la toilette, e illuminazione supplementare.


Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) raccomanda, inoltre, “programmi di stimolazione cognitiva di gruppo”. La stimolazione cognitiva usa attività divertenti per coinvolgere pensiero e memoria: per esempio attività musicali, sessioni di reminiscenza e giochi. Una recente revisione [di studi] suggerisce che questo approccio potrebbe aiutare a mantenere le capacità cognitive, in particolare la memoria e la comunicazione.


Tuttavia, l'evidenza attuale si basa su una serie di piccole evidenze spesso per attività molto diverse, che risalgono al 1979. Ma in assenza di trattamenti farmacologici efficaci, la stimolazione cognitiva è importante per molte persone con demenza, e continua ad attrarre interesse dalla ricerca e dalla pratica.


Infine, non dobbiamo sottovalutare l'importanza psicologica di una diagnosi. Nel complesso, l'evidenza mostra un quadro composito. Da un lato, le persone vogliono capire la causa dei loro sintomi, per progettare il futuro e accedere alle risorse, come i gruppi di supporto alla demenza. Tuttavia, le persone spesso si preoccupano dello stigma della demenza, e alcuni vogliono evitare l'impatto emotivo della diagnosi.

 

Prima è meglio?

Nel corso degli ultimi due anni, sono stato coinvolto in un progetto che esamina esperienze di persone con lieve decadimento cognitivo. Questa sindrome è definita come uno “stato di confine” tra l'invecchiamento cognitivo (un processo normale) e la demenza.


Se è valido il suggerimento dell'Alzheimer's Society (che la demenza è sotto-diagnosticata), allora le persone con lieve decadimento cognitivo sono un'anomalia. Essi hanno cercato il consiglio del medico per eventuali sintomi di demenza che non sono abbastanza gravi per una diagnosi. Potrebbe essere che molte più persone stanno già cercando aiuto prima, come spera l'Alzheimer's Society? Sembra plausibile.


Dopo che è stata lanciata la National Dementia Strategy, c'è stato un aumento del 12% di diagnosi di demenza nel Regno Unito tra il 2009 e il 2011, e studi recenti mostrano una continua tendenza al rialzo.


Quindi, chi trae benefici da una diagnosi precoce? Come suggerito sopra, un certo numero di organizzazioni commerciali e di beneficenza ci guadagnano in modo sostanziale. Da una diagnosi precoce potrebbero derivare anche alcuni benefici per le persone con demenza, in termini di controllo dei sintomi e di stimolazione cognitiva. Anche se tutti i potenziali guadagni sono piccoli, possono essere comunque significativi per la persona.


L'altro lato di questa medaglia, però, è il rischio di un eccesso di diagnosi e di aumento dell'ansia associato a tali campagne di “sensibilizzazione”. Ad esempio, la nostra recente revisione [di studi] sul lieve deterioramento cognitivo suggerisce che le persone con questa diagnosi vivono con una significativa incertezza circa la causa dei loro problemi.


Questi pazienti spesso continuano a preoccuparsi della possibile demenza, e l'infrastruttura per supportarli è, nel migliore dei casi, non uniforme. È stata messa in discussione anche l'etica di diagnosticare persone che possono non avere alcuna malattia sottostante.


Quindi sì, dovremmo aiutare le persone con demenza ad avere il sostegno di cui hanno bisogno al più presto possibile. Ma questo non dovrebbe venire a costo di un eccesso di diagnosi e di farmaci.

 

 

 


Fonte: Tim Gomersall, docente di Psicologia dell'Università di Huddersfield

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.