Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Se un impostore? Perché il tuo caro con demenza non ti riconosce più?

Nel mio ultimo articolo ho scritto dei motivi per cui alcune persone con demenza sviluppano allucinazioni e illusioni. In questo articolo vorrei discutere alcuni altri problemi visivi inquietanti che ci possono essere nella demenza.

 

 

La persona cara può pensare che sei qualcun altro, o semplicemente non riconoscerti affatto

Tra i sintomi più angoscianti della demenza ci può essere il fatto che la persona cara non ti riconosce o pensa che sei qualcun altro. Anche se è incredibilmente inquietante, ricorda che è la demenza a provocare questi sintomi, di solito a causa di problemi di visione o di memoria, o entrambi.


Una possibilità è che la rappresentazione di te nella memoria del tuo caro è di molto tempo fa, a causa del deterioramento del suo ippocampo o della corteccia, e ora hai un aspetto diverso, perché sei più anziano. Un'altra possibilità è che la sua rappresentazione di te sia accurata, ma ti veda in modo distorto a causa di una disabilità visiva. In entrambi i casi, l'immagine di te che sta vedendo non corrisponde alla sua rappresentazione di te immagazzinata nella sua memoria.


Perché potrebbe pensare che sei qualcun altro? Se la sua rappresentazione di te è di anni prima, prima che avessi i capelli grigi, per esempio, può essere che l'immagine che sta vedendo di te con i capelli grigi in realtà corrisponda meglio alla sua rappresentazione di suo padre, e così quando ti vede pensa che tu sei suo padre. Questo errore sarebbe particolarmente probabile se, a causa dei problemi di memoria, lei pensa di essere ancora giovane e che non ha un coniuge o figli.

 

 

La persona cara crede che sei stato sostituito da un impostore

Un altro sintomo doloroso può esserci quando la persona cara pensa che sei stato in qualche modo sostituito da un impostore. Anche se bizzarra, questa illusione non è rara nella demenza. Di solito si tratta di una combinazione di problemi al cervello che colpiscono non solo la memoria e la visione, ma anche la motivazione e l'emozione.


La demenza danneggia il collegamento tra i lobi occipitali e il centro emotivo del cervello, l'amigdala. Quindi, anche se l'immagine di te è percepita correttamente, il legame emotivo con l'immagine si perde e, per la persona cara, è come vedere uno sconosciuto che ti assomiglia appena. Sembra poco realistico essere stato sostituito da un impostore? Hai ragione, è per questo che i lobi frontali, il centro del  ragionamento del cervello, devono essere danneggiati dalla demenza perché ci sia questo tipo di illusione.

 

 

Quando i sintomi visivi sono il primo e più importante problema

Infine, alcuni individui con demenza hanno problemi visivi come sintomo più evidente, mentre le altre funzioni cognitive, come la memoria, il linguaggio e il comportamento, sono più o meno a posto.


Se questa descrizione si confà alla persona cara, potresti avere sentito il termine 'atrofia corticale posteriore', che non è una malattia in sé, ma è un modo utile per descrivere il problema delle persone con demenza che hanno questi tipi di problemi visivi come sintomi più prominenti. Il nome deriva dal fatto che è la parte posteriore del cervello la più colpita.

 

 

Domanda chiave:

  • D: Metà del tempo mia moglie pensa che io sia suo padre o suo fratello, e l'altra metà mi riconosce, ma non crede che io sia quello vero! Cosa sta succedendo?

    R: Questi sintomi inquietanti sono comuni nella demenza. La cosa importante da ricordare è che essi derivano dalla demenza che colpisce molte parti del cervello in una sola volta. Parleremo di alcune strategie per aiutare a far fronte a questi problemi in articoli successivi. Assicurati inoltre che siano corretti eventuali suoi problemi agli occhi; la persona cara avrà difficoltà a riconoscerti se non ti vede chiaramente.



Nel prossimo articolo inizierò a discutere perché ci sono comportamenti problematici nella demenza.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia alla Boston University, docente di neurologia ad Harvard

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.