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Una perdita decisa di peso può essere segno premonitore dell'Alzheimer?

Uno studio recente, eseguito alla Washington University di St. Louis, suggerisce che il corpo comincia a mostrare segni della demenza prima dell'apparizione della perdita di memoria e degli altri sintomi. Contrariamente alla credenza popolare che la demenza inizia colpendo il cervello, e i cambiamenti fisici vengono in seguito, i ricercatori della Washington University affermano che il tasso di perdita di peso di una persona raddoppia realmente nelle prime fasi della demenza e diventa più pronunciato con la progressione della malattia.


Questa constatazione è supportata ulteriormente dai ricercatori della Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota, che sostengono che le donne, che in seguito svilupperanno la demenza, iniziano a perdere peso almeno 10 anni prima della diagnosi piena.


David Knopman, che ha guidato la ricerca alla Mayo Clinic, ritiene che ci siano molte ragioni per cui le donne perdono interesse per i cibi prima che arrivi a tutta forza la demenza e le altre problematiche cognitive. Una delle ragioni potrebbe essere che hanno meno iniziativa di mangiare, o forse si sentono più piene appena iniziano a mangiare. Il danno al cervello può anche oscurare il senso del gusto e dell'odore, rendendo il cibo meno appetibile.

 

Le donne hanno un rischio maggiore.

Sorprendentemente, gli stessi risultati non sono stati osservati nei partecipanti maschi allo studio. "I cambiamenti ormonali post-menopausa possono essere una delle ragioni", dice Knopman; mentre è possibile che un'altra ragione possa essere lo stigma sociale. Poiché gli uomini di mezza età hanno meno probabilità di preparare i propri pasti, e di solito hanno moglie o figli adulti che si prendono cura di loro, il senso dell'odorato non è così importante per loro come per le donne.


Tuttavia, poiché le donne assumono la maggior parte delle responsabilità familiari, quando iniziano i danni cerebrali dimenticano di acquistare con regolarità i cibi, non cucinano ogni giorno e perfino mangiano meno, con il risultato di avere una cattiva alimentazione che arriva alla perdita estrema di peso quando la malattia si aggrava.


Detto questo, le statistiche di UK Dementia dicono che il 61% dei pazienti affetti da demenza è femmina, mentre negli Stati Uniti una donna su 6 è suscettibile di demenza. Ciò significa che, a prescindere dal peso della persona, le donne hanno un rischio più elevato di sviluppare la demenza più tardi nella loro vita.

 

Demenza: più che una malattia del cervello!

Jeffry M. Burns, Direttore Associato del Centro Alzheimer dell'Università del Kansas, ha dichiarato: "In generale, pensiamo all'Alzheimer come una malattia cerebrale, ma questa è la prova che ci sono problemi sistemici in tutto il corpo nelle prime fasi del morbo“.


Lui, insieme al suo team di ricerca, ha studiato un gruppo di 101 persone e un altro di 405 partecipanti che si sono sottoposti a test cerebrali progettati per identificare le placche e le anomalie proteiche della malattia. In entrambi i gruppi, è stato analizzato il liquido cerebrospinale per rilevare i frammenti di queste proteine. Entrambi i gruppi comprendevano alcuni pazienti con Alzheimer, alcuni con problemi cognitivi lievi e altri senza sintomi di deterioramento del cervello.


Sebbene non sia stata trovata alcuna connessione tra l'indice di massa corporea e i biomarcatori di Alzheimer nei pazienti già diagnosticati con la condizione, quelli con un indice basso di massa corporea avevano una probabilità maggiore di avere placche cerebrali e grovigli anormali di proteine. In termini semplici, l'85% dei partecipanti non in sovrappeso aveva segni delle anomalie cerebrali sopra menzionate, mentre il 48% dei partecipanti obesi allo studio aveva segni di deterioramento del cervello.


Come tutti sappiamo, la demenza e gli altri disturbi cognitivi sono fattori di rischio comuni per una persona anziana. Infatti, l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che oltre 47 milioni di persone abbiano una demenza in tutto il mondo e che il numero dovrebbe raddoppiare entro il 2030.


E, anche se la causa esatta o la cura per la condizione è ancora sconosciuta, i ricercatori di tutto il mondo stanno facendo uno sforzo per scoprire la ragione del deterioramento del cervello che si traduce in perdita di memoria, cervello annebbiato, mancanza di concentrazione, cambiamenti di umore, cose messe nel posto sbagliato, perdita del senso di direzione, dieta scadente, scarsa igiene e anche ritiro dai propri cari.

In breve, una qualità scarsa di vita.


Naturalmente, gli studi sopra indicati mostrano solo un'associazione e non è ancora chiaro lo stato di perdita di peso come marcatore principale della demenza. Tuttavia, gli studi descrivono l'associazione come "molto forte" ed è probabile che nel tempo i ricercatori saranno in grado di identificare il rischio di demenza prima ancora che inizi a influire sul peso della persona.

 

Pensieri finali

La perdita di peso involontaria è comune negli individui anziani e spesso è attribuita a malattie sottostanti. Ma ricorda sempre che molti problemi di salute possono manifestarsi sotto forma di perdita di peso e, anche se la demenza è una di esse, non è l'unica.


Se tu o una persona cara presentate cambiamenti fisici, non escludere l'Alzheimer o un'altra forma di demenza. Al contrario parla con il tuo medico delle tue preoccupazioni in modo da poter ottenere la diagnosi corretta. Sono disponibili anche test di demenza online per effettuare una valutazione preliminare della tua condizione.


La perdita di peso involontaria a volte può essere un segno di gravi condizioni mediche sottostanti e richiede una valutazione medica approfondita per determinare la causa o le cause. La perdita di peso può anche essere il risultato di malnutrizione, che di solito può essere affrontato tramite integratori orali e proteine.

 

 

 


Fonte: Kamil Riaz in BeWellBuzz.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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