Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La privazione del sonno ci rende vulnerabili all'Alzheimer: i rimedi naturali per l'insonnia

Nella società 24/7 di oggi, un numero crescente di persone sceglie di passare più tempo al lavoro e in altre attività piuttosto che dormire a sufficienza ogni giorno.


Anche se qualcuno potrebbe pensare che questo sia diventata la nuova norma, i ricercatori avvertono che la mancanza di sonno può rendere il cervello più suscettibile allo sviluppo dell'Alzheimer.


Scienziati del cervello come Jeffrey Iliff, e i suoi colleghi della Oregon Health & Science University (OHSU) di Portland, si sono proposti di esplorare l'impatto potenziale della privazione del sonno sull'insorgenza della demenza nel cervello umano.


Iliff dice che il sonno permette al cervello di purgare delle tossine che sono associate all'Alzheimer. In studi precedenti, i ricercatori hanno scoperto che gli animali che non erano in grado di dormire abbastanza sperimentavano un accumulo di queste tossine, causa di gravi danni al loro cervello.


Con il loro studio, gli scienziati dell'OHSU vogliono scoprire come i problemi del sonno influenzano la probabilità di una persona di sviluppare l'Alzheimer.

 

Disturbi del sonno e demenza

Gli esperti della salute stanno a lungo considerando il possibile legame tra disturbi del sonno e demenza, poichè molti malati di Alzheimer soffrono di disturbi del sonno. Iliff ha detto che i ricercatori ritengono in genere che questa condizione mentale isoli le parti del cervello associate con la regolazione del sonno. Tuttavia, due studi recenti hanno dimostrato che la relazione tra problemi del sonno e Alzheimer può essere più complicata di quello che si pensava.


Nel 2009, i ricercatori della Washington University hanno scoperto che le placche amiloidi appiccicose, collegate all'Alzheimer, si formano più rapidamente nel cervello dei topi che sono stati privati del sonno. Nel frattempo, nel 2013, Iliff e i suoi colleghi hanno scoperto che la mancanza di sonno potrebbe portare ad uno sviluppo accelerato di queste placche correlate all'Alzheimer.

 

Sistema glinfatico

Secondo Iliff, un'altra importante scoperta del 2013 è l'identificazione di un processo chiamato «sistema glinfatico», in cui il cervello degli animali si libera di tossine durante il sonno profondo. Ciò avviene attraverso una sostanza pulita e chiara, il liquido cerebrospinale, che circola dentro e fuori del cervello per sbarazzarsi delle placche di Alzheimer.


Iliff ha sottolineato che la rottura di questo processo di pulizia, derivante da cambiamenti nelle abitudini di sonno, può indurre l'organismo a diventare più suscettibile all'Alzheimer. Iliff e il suo team si stanno preparando a effettuare un altro studio in cui cercheranno di esaminare il sistema glinfatico nei soggetti umani.

 

Rimedi naturali per i problemi di sonno

Se hai difficoltà a dormire, ecco alcune cose semplici che puoi fare per preparare il corpo al riposo notturno:

  1. Calcio e Magnesio - Due integratori che sono ottimi potenziatori del sonno, soprattutto se assunti insieme. Non solo il magnesio aiuta a dormire meglio, ma abbassa anche il rischio di sviluppare problemi cardiaci che potrebbero derivare dall'assunzione di integratori di solo calcio.
    Per la dose di calcio, assicurarsi di prendere 600mg di integratore ogni sera, mentre per il magnesio, 200 mg dovrebbero andare bene. È possibile ridurre i milligrammi di magnesio se si ha diarrea.

  2. Luppolo - Il luppolo è spesso usato dai produttori di birra per aggiungere un effetto calmante alle loro bevanda. Tuttavia, l'estratto di questi fiori è usato anche nella terapia del sonno come forma di sedativo mite per le persone che soffrono di ansia e insonnia. Da 30 a 120 mg di luppolo prima di andare a letto possono aiutare a ottenere un buon riposo notturno.

  3. Lattuga selvaggia - Oltre a trattare il mal di testa, i dolori articolari e muscolari, la lattuga selvatica può anche essere usata per indurre un effetto calmante sulle persone che soffrono di ansia e agitazione. La dose di integratori a base di lattuga selvaggia può essere da 30 a 120 mg.

  4. Aromaterapia - Oli di lavanda, camomilla romana e salvia sclarea sono usati in aromaterapia per aiutare le persone ad addormentarsi più velocemente e rimanere addormentate più a lungo. È possibile versare questi oli su un batuffolo di cotone e posizionarlo vicino al letto, o spruzzarli sulle lenzuola per godere della loro fragranza calmante quando si va a dormire.

  5. Yoga o meditazione - Fare stretching e alcuni esercizi di yoga dolce per aiutare il corpo a rilassarsi e a preparare i muscoli per il sonno. Si può anche far seguire una semplice meditazione per ridurre i livelli di stress: chiudere gli occhi da 5 a 10 minuti, concentrandosi solo sul proprio respiro.

 

 

 


Fonte: Ted Ranosa in Tech Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.