Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


È demenza o normale invecchiamento? Nuovo strumento della Mayo Clinic può aiutare il triage

I ricercatori della Mayo Clinic hanno sviluppato un nuovo sistema di punteggio per aiutare a determinare quali anziani hanno un rischio più alto di sviluppare i problemi di memoria e pensiero che possono portare alla demenza.


Lo studio è stato pubblicato il 18 Marzo online su Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.


"Il nostro obiettivo è identificare il più presto possibile le persone con un rischio più alto di demenza", ha detto l'autore dello studio Ronald Petersen, MD, PhD, Direttore dell'Alzheimer's Disease Research Center della Mayo Clinic, Professore di ricerca sull'Alzheimer e membro dell'American Academy of Neurology. "La diagnosi precoce dei soggetti con un rischio alto di sviluppare i problemi alla memoria e al pensiero, che chiamiamo «Lieve Deterioramento Cognitivo» (Mild Cognitive Impairment - MCI), è fondamentale, perché le persone con MCI hanno più probabilità di sviluppare la demenza. Questo ci permette di avere una finestra più ampia di opportunità per avviare le misure preventive".


Lo studio ha coinvolto 1.449 persone scelte a caso nella Olmsted County in Minnesota, con età da 70 a 89 anni, che non avevano problemi di memoria e pensiero. All'inizio dello studio, e durante le visite ogni 15 mesi, per 4,8 anni in media, i partecipanti si sono sottoposti a test di memoria e pensiero. Durante lo studio, 401 persone - quasi un terzo - hanno sviluppato l'MCI.


Il sistema di punteggio prende in considerazione i fattori che si possono ottenere facilmente dalle cartelle cliniche, come gli anni di istruzione, il numero di farmaci, la storia di ictus o diabete, e il fumo. I ricercatori prendono anche le informazioni ottenute durante la visita clinica, come ad esempio il test sull'abilità di ragionamento, i sintomi di depressione e ansia, e l'andatura lenta.


A ogni fattore è assegnato un punteggio in base a quanto contribuisce al rischio di sviluppare problemi di pensiero. Ad esempio, la diagnosi di diabete prima dei 75 anni aumenta il punteggio di rischio di 14 punti, mentre avere meno di 12 anni di istruzione aumenta il rischio di due punti.


Molti fattori predittivi sono diversi per uomini e donne. Anche se il rischio di MCI aumenta con l'età in generale, gli uomini più giovani hanno un rischio più alto di sviluppare MCI rispetto alle donne più giovani. Al contrario, le donne anziane hanno un rischio leggermente superiore rispetto agli uomini anziani.


Le variabili età, diabete, fattori di rischio cardiaci, andatura lenta, depressione e disturbi d'ansia, danno un maggiore contributo al punteggio di rischio. Il gene APOE, che studi precedenti hanno collegato a un maggiore rischio di demenza, in questo studio si è rivelato un fattore di rischio solo moderato.


"Questa scala di rischio costituisce un modo economico e semplice per permettere ai medici di identificare le persone da indirizzare a test più avanzati per problemi di memoria, o che possono essere i migliori candidati per la sperimentazione clinica", ha detto Petersen.

 

*******
Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health, dalla Robert Wood Johnson Foundation, dal Robert H. and Clarice Smith and Abigail van Buren Alzheimer's Disease Research Program e dal Rochester Epidemiology Project.

 

 

 

 

 


Fonte: Mayo Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  V. Kotagal, K. M. Langa, B. L. Plassman, G. G. Fisher, B. J. Giordani, R. B. Wallace, J. R. Burke, D. C. Steffens, M. Kabeto, R. L. Albin, N. L. Foster. Factors associated with cognitive evaluations in the United States. Neurology, 2014; 84 (1): 64 DOI: 10.1212/WNL.0000000000001096

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)