Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Potere al paziente: cure incentrate sulla persona e come controllare la propria salute

L'assistenza centrata sul paziente è la filosofia per restituire il potere ai pazienti e metterli 'al centro' delle cure. Può portare a una spesa sanitaria più bassa e a migliori esiti di salute dei pazienti. Ecco perché l'assistenza centrata sulla persona è diventata una priorità assoluta in Canada.


Come ricercatrice dei servizi sanitari che lavora con un gruppo internazionale di ricercatori, il mio obiettivo è approfondire il funzionamento delle cure incentrate sulla persona e come possiamo usare la voce delle persone e le informazioni sanitarie per realizzarle.


Sono anche una persona che usa il sistema sanitario, motivo per cui so che è importante per tutti sapere quale è l'assistenza incentrata sulla persona, da dove proviene e la parte che ha ognuno di noi per costruire un migliore sistema sanitario.

 

Cos'è la cura centrata sulla persona?

'Mettere i pazienti al centro' è un obiettivo davvero vago. Ecco perché il tuo medico di famiglia, il farmacista, il fisioterapista e tutti quelli coinvolti hanno probabilmente idee diverse su come essere centrati sulla persona. Ecco tre segnali che la cura che stai ricevendo è centrata sulla persona:

  1. Ti vede come una persona intera: sei unico e complesso. Hai desideri, bisogni, amici e famiglia. Ecco perché il tuo fornitore di sanità vuole sentire quello che hai da dire e rispetta il tuo diritto di fare delle scelte sul tuo stesso corpo.
  2. Ti tratta come un socio: piuttosto che dirti cosa fare, il tuo fornitore di sanità ascolta, insegna e collabora con te per costruire un piano di assistenza che si allinea ai tuoi obiettivi. Come ogni società, la fiducia è fondamentale. Ti fidi di lui e lui si fida di te.
  3. Ti aiuta a navigare nel tuo viaggio verso una salute migliore: ascolta le tue preoccupazioni e convalida i tuoi sentimenti. Ti dà anche consigli utili usando parole che capisci e ti indica altre risorse quando ne hai bisogno.

 

Da dove è venuta questa idea?

Cento anni fa nel sistema medico occidentale, ci si aspettava che i pazienti fossero passivi. Il fornitore di assistenza sanitaria era il custode della conoscenza del tuo corpo, quindi facevi quello che diceva senza fare domande.


Ecco perché è stato rivoluzionario quando, negli anni '50, gli psicologi hanno iniziato a dire che le persone possono curare i propri problemi quando ottengono il giusto supporto. Nei decenni seguenti, altri esperti (tra cui diversi canadesi influenti) hanno portato ancora più idee, del tipo che i pazienti dovrebbero essere visti come esseri umani unici. (I popoli indigeni l'hanno capito tanto tempo prima dei colonizzatori).

 

Tre modi per spingere per l'assistenza centrata sulla persona

L'assistenza incentrata sulla persona è diventata essenziale. Soprattutto quando si tratta di malattie croniche, è necessario auto-monitorarsi, prendersi cura e diventare difensori di se stessi. Allora cosa puoi fare per prendere la tua salute nelle tue mani?

  1. Fai la tua ricerca: l'informazione è potere. Impara il più possibile sulle tue condizioni di salute per acquisire fiducia, rendere più efficienti gli appuntamenti e persino migliorare la tua relazione con il tuo medico. Non sai da dove cominciare? Chiedi al tuo bibliotecario locale se ha suggerimenti di ricerca o suggerimenti di libri. Entra in una comunità virtuale e cerca opportunità di apprendimento (come seminari o webinar presso le associazioni specializzate nelle malattie o altre grandi organizzazioni). Se hai un fornitore di assistenza sanitaria, cerca su Google cosa fa, se parla la tua lingua madre e quale è il suo contesto di formazione. In caso contrario, gli elenchi dei servizi potrebbero aiutarti a trovare un operatore sanitario che soddisfa le tue esigenze. Ad esempio, Rainbow Health Ontario ha un elenco di fornitori di cure a misura di LGBT2SQ.

  2. Preparati: non aver paura di portare un elenco di domande e preoccupazioni e prendi appunti per aiutarti a ricordare cosa ha detto il medico (ad esempio, la terminologia che vorrai cercare in seguito). Puoi anche portare una persona di supporto, come un amico o un familiare, per il supporto emotivo, per difenderti, per aiutare nel processo decisionale o prendere appunti. Mostra al tuo operatore di sanità che vuoi sapere di più sulla tua salute e non aver paura di parlare se ti senti congedato.

  3. Dai informazioni di ritorno: la sfida con l'assistenza incentrata sulla persona è che i problemi nel sistema sanitario, come la carenza di personale, possono renderla più difficile da realizzare. Ma puoi aiutare a cambiare il sistema. Sii gentile con i tuoi operatori sanitari. Condividi le tue opinioni (nel bene e nel male) compilando sondaggi sui pazienti quando te li sottopongono. Puoi anche entrare in un comitato consultivo, o una rete, per pazienti e familiari. Questi sono gruppi di persone con esperienza vissuta che aiutano a migliorare il sistema sanitario. Come membro di un comitato consultivo per pazienti e familiari, ho dato la mia opinione sulle decisioni di assunzione, sulla pianificazione della sicurezza, sull'istruzione e altro ancora. Guarda online per trovare un gruppo locale, regionale o nazionale.


Anche se potresti non essere in grado di cambiare il sistema da solo, ricorda sempre che la tua voce conta.

 

 

 


Fonte: Amanda Aguilar da Nova (Università di Waterloo) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.