Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come caregiver è fastidioso sentire consigli da chi non ha vissuto il problema

Cara Carol: Mi occupo di mio marito che ha sviluppato il morbo di Alzheimer (MA) a insorgenza precoce a 57 anni. Alla fine, dovrò metterlo in una struttura di cura della memoria, ma non siamo ancora pronti per questo. Sto scrivendo solo per sfogarmi delle persone che continuano a dirmi di prendermi cura di me stessa.

So che sono in buona fede, ma quando la loro versione di auto-cura implica fare una crociera o anche un viaggio esotico, voglio urlare. Sono qui per dire loro (di nuovo) che, per molti caregiver, le opzioni di 'auto-cura' sono poche e raramente includono lunghe vacanze. Le persone che non hanno fatto questo devono smettere di dare consigli alle persone in trincea. Ci infastidisce. - WJ.

 

Cara WJ: Sei una caregiver dedicata che parla per molti altri. Credo che tu e altri caregiver capiate che gli amici occasionali hanno buone intenzioni, ma questa è una delle tante situazioni nella vita in cui le buone intenzioni possono ritorcersi contro.


Una situazione correlata è dare conforto alle persone che sono in lutto. Alcune persone vogliono compagnia, mentre altre vogliono passare del tempo da sole per elaborare le emozioni. Quanto di ognuna di loro è dove sono coloro che amano la persona in lutto è tutto da indovinare, quindi è la natura umana che deve proiettare ciò che credono che vorrebbero sugli altri.


Parlo del lutto perché, come caregiver, abbiamo visto deteriorarsi la salute delle persone che amiamo fino al punto in cui non riescono più prendersi cura di se stessi. Peggio ancora, sappiamo che non farà che peggiorare. Vorremmo volentieri intervenire per aiutare, ma ci uniamo a loro anche nel soffrire le loro perdite.


Proprio come alcuni nel lutto desiderano compagnia, alcuni caregiver vorrebbero la visita di amici. Altri scoprono che avere intorno delle persone aggiunge stress alla loro vita già sovraccaricata. Questo semplicemente sottolinea quanto siamo tutti diversi.


Che dici di questo, WJ? Un paio dei tuoi amici si mettono insieme e uno di loro offre di restare con tuo marito mentre l'altro ti porta a cena. Questo ti piace, o no? Alcuni caregiver sarebbero profondamente grati, ma per altri, anche quell'idea bene intenzionata crea stress. Vedi cosa intendo? I buoni amici cercheranno di suggerire qualcosa di realistico, se possono, ma non si sentiranno offesi se tu rifiuti.


Ricorda anche che molte persone dicono: "Prenditi cura di te stessa" allo stesso modo in cui altre potrebbero dire "Buona giornata!" Ti augurano ogni bene, ma non sono in grado di fornire assistenza significativa. Alcuni giorni questo ti infastidisce più di altri, ma cerca di non farci caso. Stanno solo cercando di essere gentili.


Qualcosa che può essere gestibile per te sarebbe condividere un film con tuo marito e poi, dopo averlo visto, metterlo a letto, goderti un lungo bagno seguito da un libro o una chiacchierata con un amico. L'idea è considerare piccole cose che ti darebbero piacere e cercare di indulgere in quelle attività il più spesso possibile. Questo approccio ha più probabilità di avere successo piuttosto che pensare solo all'auto-cura come un singolo grande gesto.


Un abbraccio da caregiver.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)