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Una malattia mentale e l'età non dovrebbero far scattare automaticamente la diagnosi di demenza


Cara Carol:
Mio padre ha 88 anni. Pur con momenti di remissione, sta lottando con il disturbo bipolare da quando era giovane.


Papà è stato bene l'anno scorso, ma ora sembra che abbia una ricaduta, così il suo medico sta cercando un nuovo farmaco. Quello che mi preoccupa è che da quando ha iniziato a prenderlo, papà ha sviluppato problemi di rabbia.


Questo, insieme con la sua età, ha portato il medico ad aggiungere l'Alzheimer alla sua diagnosi. Mi rendo conto che all'età di papà la demenza è sempre sospetta, ma questa sembra essere una diagnosi improvvisa visto che è assistito da questo medico da anni.


La demenza è qualcosa da dare semplicemente per scontata per l'età? Non sono sicuro dove si arriva con questo dato, poichè non c'è molto che si può fare per la demenza in ogni caso, ma io sono a disagio con questa diagnosi. Il suo medico è uno psichiatra. Cosa faccio?
-Greg


Caro Greg:
Questa incertezza, dopo anni di convivenza con la malattia mentale di tuo padre, deve essere terribilmente difficile. La mia solidarietà a tutti e due.


Anche se la maggior parte degli esperti ritengono che la metà di noi avrà la demenza dopo gli 85 anni, a volte l'Alzheimer può diventare una diagnosi predefinita quando i problemi di memoria, scarsa capacità decisionale, nuovi problemi di rabbia o altri cambiamenti, interessano gli anziani. A causa di questo, hai ragione ad essere cauto ad accettare la diagnosi.


Francamente, sono sorpresa che il medico non abbia preso in considerazione di sospendere il nuovo farmaco a tuo padre prima di fare questa diagnosi. I farmaci per le malattie mentali, nonché per altre circostanze, possono causare sorprendenti cambiamenti della personalità.


Per tentare di capire il medico, egli potrebbe aver visto dei cambiamenti nell'insieme e non ve li ha detti, così da non essere troppo duro con tuo padre. Il medico sa anche che molte malattie mentali possono aumentare il rischio di AD, quindi questa diagnosi può sembrare il prossimo passo logico per lui, a causa della storia di salute e dell'età di tuo padre.


Comunque vorrei suggerirei di portare tuo padre da un neurologo. Il neurologo, molto probabilmente esaminerà tutti i farmaci di tuo padre, così come gli altri problemi di salute, prima di fare qualsiasi tipo di diagnosi.


Alcuni potrebbero chiedersi perché la diagnosi dovrebbe contare all'età di tuo padre, ma è così. Una ragione è che se i sintomi sono causati da un farmaco, da un'infezione o da qualche altro inconveniente reversibile, il problema di fondo può essere trattato. Inoltre, dal momento che anche i farmaci usati per la demenza possono avere gravi effetti collaterali, aggiungerli al mix di farmaci che tuo padre ha già potrebbe innescare una reazione chimica confondente. Tali reazioni possono essere difficili da districare, ma possono essere pericolose se non affrontate.


A mio avviso, Greg, hai ragione a voler sapere di più. Nessun medico dovrebbe opporsi alla ricerca di un secondo parere. Questo è quello che farei se tuo padre fosse il mio genitore. Se il padre non ha la demenza, non deve essere trattato per essa. Se ha la demenza, allora forse uno dei medici può prescrivere farmaci appropriati e monitorarli attentamente, così come indicarti le risorse adeguate per pianificare la cura futura.


Buona fortuna a te e a tuo padre. Sembra che nessuno di voi due abbia avuto una vita facile. Spero per entrambi che insistere su questa ricerca possa aiutare tuo padre a godere di una migliore qualità di vita.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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